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Attentati di Parigi: il padre di una vittima fa causa a Google, Twitter e Facebook

Secondo l'uomo i social avrebbero aiutato i terroristi a compiere la strage che lo scorso anno ha sconvolto la capitale francese

ROMA – Reynaldo Gonzalez, padre di Nohemi Gonzalez, una giovane vittima degli attentati di Parigi dello scorso novembre, ha deciso di presentare una causa ad un tribunale della California ai danni di tre giganti della rete: Google, Twitter e Facebook, che secondo l’uomo avrebbero aiutato i terroristi a compiere la strage che lo scorso anno ha sconvolto la capitale francese, contribuendo alla diffusione degli ideali estremisti islamici e alla raccolta di fondi per sostenere lo Stato Islamico. In particolare, l’uomo dà la colpa a Twitter per essere stato il mezzo di propaganda di questi criminali per attirare nuovi militanti.

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Il legale dell’uomo, Keith Altman, ha fatto sapere che, “sebbene le aziende si siano già impegnate nel limitare l’utilizzo dei social da parte dei terroristi, queste realtà non fanno abbastanza”. E i tre colossi del web corrono ai ripari: un portavoce di Twitter, ribadendo la vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, afferma che “Twitter condanna fermamente gli atti di violenza dello Stato Islamico”.

Dal canto suo, Google fa sapere tramite una nota che le sue politiche interne proibiscono categoricamente di reclutare terroristi e pubblicare contenuti violenti, rinnovando anche l’impegno a rimuovere tutti quei contenuti che violino le norme stabilite.

2016-06-20T14:28:45+02:00