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La leggenda del pianeta azzurro

Edoardo Lolli Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

 

Non ho la più pallida idea di dove io possa essere, ma di sicuro mi trovo molto lontano da casa, anche perchè non mi ricordavo il sole più rosso di una ciliegia matura e il terreno così tanto roccioso, desertico e azzurro, così tanto azzurro che un tale colore era invidiato pure dal cielo autunnale quando non c’è nemmeno una microscopica nuvola che toglieva quell’ aspetto sovrannaturale che era il cielo così tanto azzurro, ovviamente di quel pianeta… ma quel pianeta è solo una leggenda. Stavo dicendo… ma sicuramente meno sovrannaturale e inquietante di quel terreno sul quale non ho il coraggio di mettere piede, se non fosse per la forza di gravità che mi costringe a farlo. Nonostante l’inquietudine, inizio a mettermi in cammino in cerca di un laghetto, fiume o quel che sia, dato che il terribile caldo non mi dà fuoco solo perchè è fisicamente impossibile.
È cominciato tutto quando quel dannato guasto al motore della nave spaziale mi ha costretto ad avvicinarmi alla stazione spaziale più vicina, che era nei pressi di Tamerris. Bel problema, davvero: avevo viaggiato per almeno tre ore dopo aver superato Sorrain, da tutt’altra parte, insomma, in una parte dell’ Universo da nessuno mai esplorata prima né segnata in alcun registro spaziale. Mi ricordavo la direzione per tornare alla stazione, invertii la rotta, ma con un guasto simile non durai più di un quarto d’ora e iniziai a girare in tondo e precipitai… non sapevo in che direzione fossi finito, e la bussola stellare si è rotta con lo schianto, un bel lavoro davvero. Non so se ci sia qualcosa che possa aiutarmi… del Materiale KL33 da usare come carburante? Magari, ma il motore è rotto… una civiltà che mi aiuti con le riparazioni? Lo spero, ma questo pianeta non è nei registri, non vi troverò certo civiltà tecnologicamente abbastanza evolute… dei pezzi di ricambio, forse? Sì, ma se non c’è una civiltà dubito che ci siano anche pezzi di ricambio di qualunque sorta… potrebbe bastare anche una semplice navetta commerciale dei Viandanti Mercantili, già… se solo me la prestassero… è già tanto riuscire a commerciare con loro senza che ti sparino.
Civiltà… ora che ci penso, se il pianeta non è nei registri… non vuol dire che non ci siano forme di vita disposte ad aiutarmi… anche perché… ciò non spiegherebbe il fatto che laggiù intravedo una costruzione… ma certo! Ci sono forme di vita su questo pianeta! Speriamo bene…

Beh, devo dire che me li aspettavo più gentili… ma mi hanno comunque dato dei pezzi di ricambio e un aiuto nella riparazione… fosse almeno costato poco… ma comunque il mio senso di orientamento non è il migliore senza la bussola stellare… e dove mi sarò mai cacciato… ma, aspetta un secondo… cielo azzurro con delle nuvole bianche… grattacieli in lontananza… alberi in legno marrone con foglie verdi che mi circondano… oh, no! La leggenda è vera, allora… se è come penso io non sopravviverò a lungo… ma se ci riesco avrò svelato uno dei più grandi misteri della mia razza: la Terra… il Sistema Solare… sì, è tutto vero… la razza Umana esiste!

Edoardo Lolli
Classe 1D – Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

2016-07-13T15:34:59+02:00