ROMA – D’ora in poi i colloqui di lavoro saranno semplificati. Tutto merito dell’intelligenza artificiale e di un robot di nome Mya.
L’app nasce su FirstJob, la piattaforma per offerte di lavoro dove si affacciano ogni giorno centinaia di utenti in cerca di occupazione e funziona in maniera semplice. Mya è in grado di svolgere il 75% della fase di recruitment di qualsiasi azienda. Mya è un chatbot, operativo anche Skype o Facebook, che sa interagire con i candidati. Nella pratica, pone loro domande per saperne di più sulle loro aspirazioni, obiettivi o sulle loro capacità. Non veri e propri colloqui di lavoro quindi ma un aiuto per renderli più snelli. Una volta effettuata la “chiaccherata” con il candidato, Mya stila una classifica di quelli che ritiene più meritevoli e la fornisce a chi, in carne e ossa, si occupa dei colloqui. Si riesce, così, a ottenere una panoramica più approfondita su chi ha mandato il proprio curriculum all’azienda.
Potrebbe sembrare un metodo poco affidabile ma chi è stato “interrogato” da Mya assicura di aver aumentato le sue possibilità di continuare le selezioni. Dal primo periodo di sperimentazione è emerso che i candidati hanno avuto molte più chance rispetto ai colleghi che hanno effettuato normali colloqui di lavoro.
Colloqui di lavoro: Mya non è il primo aiutante delle aziende
Mya, però, non è la prima intelligenza artificiale che aiuta gli umani nel mondo del lavoro. Prima di lei nel settore è arrivata Tara. Un’applicazione sviluppata da Y Combinator che aiuta le startup a trovare sviluppatori freelance via chat. Tra le altre EstherBot, MessinaBot eYodas che, attraverso i social, aiutano chi ne ha bisogno nel semplificare il processo di recruitment.
Niente più pericolo di vedersi rubare il lavoro da un robot. L’intelligenza artificiale, d’ora in poi, potrà aiutare chi cerca nel raggiungere i propri obiettivi.
