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Un Natale di speranza

Lorenzo Serafini Scuola Secondaria di primo grado "Pieraccini" di Firenze

 

C’era un ragazzo di nome Adrien, che aveva 9 anni, era molto povero ed era orfano di padre. La sua unica speranza di sopravvivenza era l’agricoltura: portava la verdura coltivata dalla madre al mercato e guadagnava giusto i soldi per comprarsi il pane. Un giorno la madre si ammalò gravemente e, visto che Adrien era molto povero, decise di offrirsi come un lavoratore a tempo pieno, visto che non poteva andare a scuola: si offrì dunque volontario per fare il domestico dal signor Balthazar, che era conosciuto come il Tiranno del quartiere, e infatti cacciò Adrien per il primo insignificante errore, allora il ragazzo andò dal signor Canut che trattava Adrien malissimo e viziava suo figlio Damien in continuazione. Un giorno Adrien litigò con Damien e il figlio disse al padre che voleva cacciare quello “sporco e rozzo domestico” e il padre senza pensarci due volte buttò Adrien fuori da casa sua.
Il ragazzo era disperato e decise di fare un ultimo tentativo: bussò in un portone di una bella casa e gli aprì il signor Edgard, che era conosciuto in zona perché si diceva che quando suo padre era morto gli avesse lasciato un grosso tesoro che molti avevano cercato di rubare, ma senza successo. L’anziano signore lo invitò ad entrare, sembrava gentile: Adrien aveva imparato che non bisognava fidarsi delle apparenze, ma entrò lo stesso.
Edgard gli mostrò la camera, che non era niente male: c’era un bel letto di legno di quercia, un armadio gigantesco, un tavolino, un tavolo con una bella tovaglia e circondato da sedie antichissime, un po’ più avanti c’erano un bel sofà, uno splendido comò di legno, c’era anche il bagno, un orologio a pendolo e una mensola per i libri.
L’uomo lo invitò in salotto e parlarono per tutto il giorno, Adrien gli raccontò di sé, della sua situazione; quando fu ora di coricarsi, si allontanarono nelle proprie stanze .
Il giorno dopo Adrien si svegliò e entrò in cucina, Edgard gli aveva preparato una sostanziosa colazione. Dopo aver mangiato, il ragazzo si mise a lavare i piatti e si accorse che Edgard era uscito, allora decise di farsi valere: pulì tutta la casa e curò il giardino, poi, visto che aveva finito, si sedette in salotto ad aspettare il ritorno di Edgard, aspettò, aspettò e aspettò, ma Edgard non si faceva vedere, era ormai mezzanotte e allora uscì di casa e lo chiamò. Quella sera era fredda, nevicava e Adrien aveva solo una maglietta un po’ lacerata, dei pantaloni corti e delle scarpe rovinate, dopo un’ora di ricerca Adrien sentì delle voci, sbirciò davanti a sé e vide due uomini che minacciavano Edgard per sapere dov’era il suo tesoro, ma Edgard non disse loro niente e allora i due uomini lo picchiarono. Adrien si nascose e, quando se ne andarono, venne a soccorrere Edgard e lo portò a casa, gli chiese chi erano quegli uomini: Edgard rispose che erano Philippe e Guillaume, due persone che volevano il tesoro, allora Adrien si promise che avrebbe protetto Edgard per sempre.
Passarono gli anni e Adrien si curò sempre di più di Edgard, era il giorno di Natale e Adrien fu incaricato da Edgard di comprare la spesa per il cenone, quando tornò vide Edgard a letto accanto a dei medici che dicevano che era a fin di vita, allora Edgard chiese di dire le sue ultime parole al ragazzo, e gli bisbigliò le sue ultime parole all’orecchio, poi morì. Il ragazzo con gli occhi pieni di lacrime andò al funerale e dopo tornò nella casa vuota e andò dove gli aveva detto Edgard e trovò il tesoro, allora andò dalla madre, che nel frattempo si era curata grazie ai soldi che le mandava ogni settimana: ora, grazie al denaro di Edgard, non avrebbero più vissuto in povertà, e Adrien poté dire di aver passato il più bel Natale della sua vita.

Lorenzo Serafini
Classe 2D – Scuola Secondaria di primo grado “Pieraccini” di Firenze

2016-07-22T14:03:59+02:00