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Scarpa d’Oro, dossier lampo sulla Bomber League

Simone Torricini Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

 

La situazione è ben delineata da ormai diverse settimane, e vede Luis Suarez in pole position per ricevere il prestigioso riconoscimento internazionale. Diversi sono stati i concorrenti durante il corso della stagione, ma pare proprio che al termine della corsa sarà lo strapotere del centravanti azulgrana ad avere la meglio.
Si sono alternati, entrando nel dettaglio, bomber da tutta Europa, dal mostro sacro Zlatan Ibrahimovic (penalizzato dal peso specifico garantito dalle sue 35 reti in Ligue1), al trascinatore del Bayern Robert Lewandoswki, passando per i capocannonieri di campionati minori, quali il brasiliano del Benfica Jonas o l’algerino dello Sporting Slimani, rispettivamente a quota 31 e 26 reti.
Dulcis in fundo, come non citare Gonzalo “El Pipita” Higuain, 33 reti in campionato ad una giornata dal termine ed un ruolo di leader che un solo uomo, a Napoli, era riuscito a sostenere. Argentino come lui, peraltro. Che si tratti soltanto di una mera coincidenza?
La classifica relativa ai punti suona come una sentenza per gli inseguitori. Luis di Barcellona sorride soddisfatto: si tratta solo di attendere.
Luis SUAREZ, Barcellona – 37 Reti, 74 Punti;
Cristiano RONALDO, Real Madrid – 33 Reti, 66 Punti;

Gonzalo HIGUAIN, Napoli – 33 Reti, 66 punti;
JONAS, Benfica – 31 Reti, 62 Punti;

Robert LEWANDOWSKI, Bayern Monaco – 29 Reti, 58 Punti.
E poi c’è Ibra, che se avesse collezionato in un campionato degno di questo nome il bottino sopracitato, beh, sarebbe a sgomitare con Suarez per il trofeo fino all’ultima giornata.
Primo promemoria per i meno informati: le reti considerate si riferiscono esclusivamente alle competizioni nazionali dei calciatori in questione. Ergo CR7, che ne ha segnate 16 in Champions League, dovrà digerire un boccone piuttosto amaro dal secondo gradino del podio, in quanto lo stesso Suarez è andato a segno “soltanto” otto volte. La metà.
Secondo promemoria promemoria per i meno informati: un fattore di fondamentale importanza consiste nella competitività del campionato di ciascun calciatore. Esempio pratico: il buon Leight Griffiths, punta scozzese del Celtic Glasgow dalla spaventosa media stagionale di un centro ogni 100 minuti e autore di 30 reti nella PremierShip – la serie maggiore in patria – non va oltre la 15^ piazza nella graduatoria del riconoscimento.
La Scarpa d’Oro 2016 pare dunque destinata alla continuazione del dominio iberico: nelle ultime otto stagioni, infatti, è sempre stata alternata tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo, eccezion fatta per l’annata 2008/09, quando a trionfare fu il Colchonero Diego Forlan, all’apice della propria carriera.
Per rivedere un successo italiano è invece necessario risalire fino alle due stagioni precedenti: Toni prima e Totti poi dettero lustro alla Penisola e alla nostra Serie A portando rispettivamente a Firenze e Roma la Scarpa d’Oro. Dovrebbe far riflettere, anche se appare ormai aspetto scontato, come i due
rimangano tutt’ora gli unici italiani premiati dal riconoscimento in questione.

Simone Torricini
Classe 4E – Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

2016-07-22T16:59:05+02:00