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Le truffe ai tempi dei social

Sofia Ranfagni Picchianti Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

 

Al giorno d’oggi ognuno di noi possiede uno smartphone, nel quale ha installato l’applicazione ormai conosciuta da tutti, WhatsApp, un’app molto utile per la comunicazione, che ha i suoi lati positivi e negativi. Per quanto riguarda quelli negativi, bisogna prestare molta attenzione ai vari tranelli del web. Per esempio, qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio molto strano e bizzarro nel quale era impressa la domanda “Hai il cervello di un topo?” e successivamente, nella riga sottostante a questo interessante titolo, l’incitamento a provare un quiz che (a quanto pare) riesce a scoprire se hai un intelletto pari a una persona oppure pari a un animale come il topo. Se accettavi di avventurarti in questo test, dopo aver risposto alle domande, se volevi che la tua percentuale di intelligenza venisse svelata, dovevi inviare a 10 contatti il link e solo dopo averlo fatto ti sarebbe stato rivelato il risultato. Che esito avrebbe dato il test? Mi sono rifiutata, ma anche se avessi voluto aderire, la risposta non mi sarebbe arrivata in nessuno modo, sapete perché? Si tratta molto semplicemente di truffa. Una truffa con i fiocchi, oserei dire, partendo dal fatto che moltissime persone vi cadono dentro e rischiano di intraprendere un percorso molto ingannevole col proprio telefonino. Quando infatti la persona che cade nel tranello inizia a inviare ai contatti richiesti il messaggio (sperando che non siano “furbi” come il mittente), con il passare del tempo, finisce su un sito di gossip, escogitato per rubare gran parte del traffico telefonico.
Un altro episodio, sempre per mezzo di WhatsApp, è stato un messaggio da parte di un numero sconosciuto che comunicava che avrebbe venduto iphone 6 nuovi fiammanti su Amazon che, per qualche strano problema d’imballaggio non specificato, erano a un prezzo talmente stracciato che nessuno avrebbe mai creduto fosse vero. E invece, anche qui, tanti sono quelli che si sono lasciati trasportare dall’immagine di quel telefonino con quel numero accanto composto da una cifra così bassa e, senza esitare, hanno cliccato sullo shortlink, ritrovandosi in un sito clone dove vengono richiesti dati particolarmente sensibili.
Non sono certo solo questi i casi di truffa sui social network. Infatti su Instagram, altro social-media molto utilizzato, sono molto più frequenti i casi di sconti o di buoni con cifre molto alte. Per esempio, recentemente si è presentata un’altra finta promozione che assicurava sconti di 50 euro nei negozi di abbigliamento H&M. Il malcapitato, il quale si è imbattuto in un abbonamento che gli è costato ben 4,99 euro al mese, non sempre riscontra in modo immediato l’inconveniente, se non dopo aver controllato il proprio credito residuo e scoprendo, con molto piacere, che la metà dei soldi se n’era andata ed era stata del tutto prosciugata.
Oppure un altro fatto racconta che la fonte ignota prometteva agli utenti che avrebbero accettato o comunque creduto a quell’assurda bufala, un buono sconto da spendere da Zara di ben 150 euro. Una cifra che si è rivelata del tutto falsa e non autorizzata dai venditori, tanto è che, anche in questo caso, ha esaurito gran parte del traffico Internet del telefono che apparteneva a quella determinata persona.
Purtroppo è molto difficile poter fermare questi tipi di truffa, perché per prima cosa vengono effettuate su Internet, un luogo sfortunatamente non molto controllabile, e per seconda partono da persone apparentemente sconosciute. Le truffe le troviamo spesso e in qualunque campo, sia nella vita reale che in quella virtuale, in particolar modo sui social, dove i truffatori si nascondono dietro un comodo anonimato.

Sofia Ranfagni Picchianti
Classe 1C – Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

2016-07-22T17:18:13+02:00