Secondo un test statistico condotto da 11 studenti della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Udine che ha coinvolto 95 ragazzi e ragazze, la più grande paura dei giovani è il lavoro: in particolare i giovani infatti hanno paura di trovare un lavoro insoddisfacente, che non permetta di costruirsi una famiglia o che non soddisfi le esigenze della famiglia d’origine, come pure che li porti lontano da casa, un valore fondamentale. Un’altra paura ricorrente è di essere soggetti a violenze o diventare vittime di bullismo a causa della loro personalità. Alcuni parlano addirittura di alte e spietate concorrenze nei vari campi, segno di una società in cui si è circondati dall’odio e dall’intolleranza.
La ricerca è stata guidata dalla studentessa Valentina Bernardinis, per avere una visione con occhi “giovanili”, e supervisionata dal docente di Sociologia dell’Educazione Nicola Strizzolo. Tra gli intervistati, 49 erano ragazze, 46 erano ragazzi. Sono quasi tutti del Nord-Est dell’Italia, tranne due siciliani, un romano, un altro dal Sud ed una slovacca. 84 studiano, uno lavora col padre, 2 studiano e lavorano e 3 sono disoccupati. La media d’età è 20 anni: l’età minima è 15, la massima 25.
Il metodo usato è particolare: si chiama “a valanga” o “a palla di neve”, ed è basato su un sistema in cui dei giovani intervistano altri giovani, realizzando conversazioni in cui gli intervistati parlano con maggiore naturalezza, fiducia e onestà. Anche se non viene realizzato un grafico statistico di tutta la popolazione mondiale giovanile, ne è una fedele riproduzione. I risultati della ricerca sono stati rivelati all’indomani del 1° maggio: 4 ragazzi su 10 (il 41,2% degli intervistati) mettono al primo posto tra le loro paure quella di non trovare lavoro.
Lara Basegni
Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze