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Freddie Mercury, 70 anni di misteri per la leggenda del rock

Dov'è la tomba di Freddie Mercury? E qual è il messaggio segreto nascosto in Bohemian Rhapsody?

5 Settembre 2016

“Non voglio essere una rockstar ma una leggenda”

Freddie Mercury queenROMA – Quando si spense nella sua amata Garden Lodge a Londra il 24 novembre del 1991, il mondo della musica ha pianto la scomparsa dell’ultimo re del rock.
Avrebbe compiuto 70 anni proprio oggi Freddie Mercury: nato Farrokh Bulsara a Zanzibar il 5 settembre del 1946, è considerato tuttora una leggenda immortale.
Ma come tutti i grandi volti che hanno fatto la storia (nel suo caso quella della musica), anche il leader dei Queen ha lasciato in eredità una serie di misteri, sepolti con lui dopo la sua morte.

Dov’è la tomba di Freddie Mercury?

Uno dei più grandi misteri legati al nome di Freddie Mercury potrebbe essere stato risolto dai fan.
Oltre la casa Garden Lodge e metà del suo patimonio, Freddie lasciò in eredità a Mary Austin (amica intima e storica fidanzata prima del suo outing) le sue ceneri con la promessa di non rivelare a nessuno il luogo dove sarebbero state nascoste.

E così fu.

Dopo i funerali al Kensal Green Cemetery, il leader dei Queen fu cremato secondo le sue volontà e nessuno, esclusa la sola Mary, sa con certezza dove siano state poste le sue ceneri.

Nel 2013 venne scoperta nel Kensal Green Cemetery di Londra una piccola targa dedicata ad un certo Farrokh Bulsara che riporta come date di nascita e di morte le stesse di Freddie Mercury.

freddie mercury tomba

Si legge: “In loving memory of Farrokh Bulsara. 5 Sept. 1946 – 24 Nov. 1991. Pour Etre Toujours Pres De Toi Avec Tout Mon Amour.” (Per essere sempre vicino a te, con tutto il mio amore).
Il messaggio porta la firma dell’iniziale M., come quella di Mary.

Coincidenze?
Per i fan non ci sono dubbi: quella è la tomba di Freddie Mercury.

Tuttavia, Mary stessa ha gettato acqua sul fuoco, sostenendo che le sue ceneri non si trovano in quel cimitero: “Non saprete mai dove sono.”

La voce di Freddie Mercury era speciale: lo conferma la scienza

Critica e pubblico sono sempre stati della stessa opinione: la voce di Freddie Mercury era speciale.
Unica a tal punto che anche la scienza è intervenuta per cercare di svelare il mistero delle doti vocali del compianto leader dei Queen.

Un gruppo di ricercatori austriaci, cechi e svedesi ha condotto uno studio, pubblicato su Logopedics Phoniatrics Vocology, analizzando sia il canto che il parlato di Mercury.
Sebbene non siano riusciti a confermare la leggenda che il cantante riuscisse a coprire 4 ottove piene, hanno scoperto alcune curiosità sulla sua estensione vocale.
Per prima cosa, nonostante sia conosciuto dalla maggior parte come un tenore, era più probabile un baritono.
I ricercatori basano questa ipotesi dopo aver analizzato alcune interviste, per trovare una frequenza media di 117,3 Hz.
Questo, insieme a prove aneddotiche che Mercury una volta rifiutò un duetto d’opera perché temeva che i fan non avrebbero riconosciuto la sua voce di baritono, ha portato alla conclusione che il cantante era abbastanza talentuoso per poter mutare il suo tono di base.

queen-freddie-mercuryE’ vero che senza un soggetto di prova in vita, le conclusioni dei ricercatori sono in gran parte confutabili.

Per avvicinarsi alla verità, però, il team ha analizzato il cantante rock professionista danese Daniel Zangger-Borch, uno dei pochi in grado di imitarela voce originale di Freddie Mercury.
Hanno filmato la laringe a 4.000 fotogrammi al secondo, al fine di osservare come esattamente il frontman dei Queen potesse essere in grado di produrre quel vibrato sbalorditivo.
Quello che hanno scoperto è che utilizzava probabilmente le subarmoniche, uno stile di canto in cui le pieghe ventricolari vibrano insieme con le corde vocali.
La maggior parte degli esseri umani non parla o canta mai  con le pieghe ventricolari, quindi il fatto che lo facesse Freddie Mercury è abbastanza incredibile.

In più, le corde vocali di Mercury si muovevano appena più velocemente di altre persone.
Mentre un vibrato tipico oscillerà tra i 5,4 Hz e i 6,9 Hz, quello del leader dei Queen era di 7,04 Hz.

Lo studio, chiamato “Freddie Mercury – acoustic analysis of speaking fundamental frequency, vibrato, and subharmonics”, affronta in maniera molto più scientifica e analitica la voce di Freddie Mercury.
Potete leggere l’intera ricerca QUI.

Una cosa però è certa: la voce di Freddie Mercury era davvero speciale.

queen-bohemian-rhapsody40 anni di misteri per Bohemian Rhapsody

Pubblicata il 31 ottobre del 1975, da più di 40 anni i fan dei Queen continuano a tentare di risolvere il mistero legato a  Bohemian Rhapsody.
Scritta e cantata da Freddie Mercury, leggenda metropolitana vuole che il celebre brano sia proprio l’outing del cantante.
All’epoca dell’uscita il leader dei Queen era sentimentalmente legato alla storica compagna Mary Austin, che avrebbe lasciato nel 1976 dopo averle dichiarato le sue preferenze sessuali.
In raltà Freddie aveva già consapevolezza della sua omosessualità.
Mentre alcuni critici ritengono che abbia nascosto il suo orientamento sessuale al pubblico, altri hanno sostenuto che fosse “apertamente gay”.

Il testo di Bohemian Rhapsody è criptico, e lo stesso Freddie non ha mai rivelato la spiegazione di alcuni passaggi.
A prima vista può sembrare la confessione di un omicida.
Ma per molti è la dichgiarazione pubblica di Mercury sulla sua omosessualità.

“Mama, just killed a man”, “Mamma, ho appena ucciso un uomo”.
Già dalla prima frase per molti Freddie non fa altro che raccontare di aver ucciso il vecchio sé stesso che “now he’s dead”, ora è morto.
Se si legge il testo con questo presupposto, ogni parole, ogni frase ogni azione compiuta dall’uomo della canzone trova un senso lineare.

Ovviamente, la verità è morta il 24 novembre del 1991 con Freddie Mercury.
Di fatto, una cosa assoluta la sappiamo: Bohemian Rhapsody è un capolavoro universale della musica, qualsiasi sia il suo significato nascosto.

I Queen “spacciatori” di felicità?

Che le canzoni influenzino l’umore di chi le ascolta è un dato di fatto.
Ma mentre la canzone preferita di una persona è una scelta soggettiva, il dottor Jacob Jolij, neuroscienziato cognitivo dell’Università di Groningen in Olanda, ha scoperto che ci sono alcuni componenti chiave che contraddistinguono una canzone allegra.
E Don’t Stop me Now è la regina della felcità.
Il neuroscienziato ha scoperto grazie ad un’equazione scientifica che la hit del 1978, scritta da Freddie Mercury, avrebbe un equilibrio di elementi musicali in grado di portare portare un oggettivo impatto benefico.

equazione-felicita-canzone

I testi positivi sono importanti, ma anche un ritmo elevato di 150 battiti al minuto innesca – inconsciamente – un senso di energia.
Anche creare una melodia in una terza tonalità maggiore – la terza nota o accordo in una scala musicale – produce una canzone dalle sonorità allegre.

Il dott Jolij ha combinato insieme questi ingredienti ottenendo la formula per la perfetta “canzone della felicità”.

Che Freddie Mercury fosse in possesso della ricetta segreta della felicità?

Innuendo, il testamento musicale di Freddie Mercury

Quando il 4 febbraio del 1991 i Queen pubblicarono il loro quattordicesimo anno, fu un trionfo di pubblico e critica.
25 anni dopo, Innuendo è ancora riconosciuto come uno dei lavori più importanti della rock band britannica.
Soprattutto, l’album può essere considerato una sorta di testamento musicale di Freddie Mercury, essendo l’ultimo lavoro del gruppo registrato con il frontman ancora vivo.
In esso è contenuta l’amara consapevolezza delle sorti di Mercury, che proprio alla fine degli anni ’80 rivelò al gruppo la sua sieropositività, trasformatasi nel 1989 in AIDS.
La difficile condizione di salute del leader dei Queen influì sull’intera composizione dell’album, sia per i testi che per le melodie.

The Show Must go On, 12esima e ultima traccia di Innuendo fu scritta da Brian May, dove il protagonista vive una triste rassegnazione ad un destino già scritto, ma che alla fine trova la forza per andare avanti, in un modo o nell’altro, perchè nonostante tutto “lo spettacolo deve continuare”.
Il singolo debuttò il 14 ottobre 1991 in promozione del disco Greatest Hits II, appena sei settimane prima che Freddie Mercury morisse (24 novembre 1991).

Altra traccia d’impatto è senza dubbio Innuendo, etichettata come la “Bohemian rapsody” degli anni ’90, dove sonorità agli opposti si fondono insieme per dare vita a oltre 6 minuti di estasi musicale.
Da notare che l’assolo di chitarra flamenco è di Steve Howe, chitarrista degli Yes.
Anche Innuendo, come tutti i brani pubblicati dal 1986 (anno dell’ultima esibizione live dei Queen con Freddie Mercury), non è mai stata eseguita dal vivo dalla band al completo.

Infine, è doveroso ricordare These Are the Days of Our Lives.

Uno dei brani più semplici in termini di armonia dei Queen, si tratta del primo singolo pubblicato dal gruppo dopo la morte di Freddie Mercury e il video del brano fu l’ultimo in cui apparve il frontman.

Proprio il video non lasciava più spazio a dubbi sulla reale condizione di Freddie Mercury, che appare estremamente dimagrito ed emaciato, nonostante fosse girato in bianco e nero.
I Queen raccontarono successivamente quanto costò a Mercury girare quel video e quanto insistette per farlo.
Non riusciva a muoversi per i forti dolori che provava, per questo rimane quasi immobile.
Il video di These Are the Days of Our Lives è considerato l’addio di Freddie Mercury ai fan.
Nell’ultima scena, il frontman dei Queen scompare sussurrando le parole “I still love you” (Vi amo ancora).

 

2017-05-11T11:18:18+02:00