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Ghigliottina 2.0: Tiziana Cantone come Amanda Todd, vittime di un tritacarne chiamato web

La morte di Tiziana scoperchia il vaso di Pandora: come lei, sono milioni le vittime della rete

14 Settembre 2016

tiziana-cantone-vittima-cyberbullismoROMA – Il 10 ottobre 2016 saranno 4 anni dalla scomparsa di Amanda Todd, 15enne morta suicida nella sua casa di Port Coquitlam, Canada.
La giovane è diventata il simbolo delle vittime di quella che oggi definiamo ghigliottina 2.0: il web.
Le sue foto a seno nudo finite in rete si sono diffuse a macchia d’olio rovinandole la vita.
Fino al primo tentativo di suicidio e ad una realtà più feroce: era entrata nel mirino dei social network.
Una vita spezzata dall’odio, una rabbia furiosa di cui lei è stata il capro espiatorio.
E poi un video su YouTube, dove spiega la sua storia un mese prima di arrivare all’ultimo atto della sua esistenza.
Oggi quel filamto è stato visto milioni di volte, condiviso su quegli stessi social teatro della sua rovina.
Come lei, non si contano le vittime del cyberbullismo, o meglio, del tritacarne mediatico chiamato web.
Ne è l’esempio Tiziana Cantone, la 31enne morta anche lei suicida dopo la diffusione di un suo video hot.

TIZIANA CANTONE E IL VIDEO

E’ passato più di un anno dall’esplosione di quel video su YouTube.
Da allora non si contano meme virali, articoli dedicati al “fenomeno”, commenti, pagine.
Finito quasi nel dimenticatoio fino a ieri, oggi motivo di riflessione.
Per il web ormai “vecchio”, per Tiziana una lenta ghigliottina, che ieri ha raggiunto il suo collo.

Aveva invocato il diritto all’oblio per cancellare tutto ciò che la riguardasse dalla rete, aveva cambiato residenza richiesto il casmbio d’identità.
Ma non è bastato.
Ormai erano troppi a conoscere il suo volto, diventato “famoso” per un gesto inconsapevole.
Tradita da un “amico” a cui aveva inviato per leggerezza un suo video intimo, ribalzato da cellulare a cellurare su WhatsApp.
Di lì una catena di eventi inarrestabile.
Basta digitare “Tiziana Cantone” sui motori di ricerca per scoprire la portata delle conseguenze, pagate a caro prezzo.

Scoperchiando il vaso di Pandora, le storie di Tiziana Cantone e Amanda Todd sono due gocce nella vasta rete del cyberbullismo, troppo spesso finite nello stesso, tragico modo.

LA STORIA DI AMANDA TODD

Attraverso il suo video di 8 minuti caricato su YouTube, Amanda ha permesso al mondo di scoprire la sua storia.
Il suo video ha rotto il silenzio, suscitato discussioni su temi legati al bullismo e cyberbullismo, la sicurezza su Internet e la privacy.
Una speranza per chi, come lei, ha subito e subisce ancora oggi la stessa tortura.
Amanda non riusciva a fermare quello che le stava accadendo.

Lasciate che sia lei a raccontarvi la sua storia:

Amanda si è suicidata un mese dopo la pubblicazione di questo video, il 10 ottobre 2012.
Aveva 15 anni.

2016-09-14T12:00:04+02:00