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Nasce in Inghilterra il primo supermercato che vende cibo avanzato

Roma – Esiste in Inghilterra, un intero supermercato che vende cibo che altrimenti sarebbe stato buttato. Attivisti, del Real Junk Food Project, hanno appena aperto il ‘Warehouse’ a Pudsey, vicino Leeds che, come molti dei loro cafè, opera sulla base del ‘paga nel modo che ritieni più opportuno’. Ciò significa, che gli acquirenti possono pagare […]

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Roma – Esiste in Inghilterra, un intero supermercato che vende cibo che altrimenti sarebbe stato buttato. Attivisti, del Real Junk Food Project, hanno appena aperto il ‘Warehouse’ a Pudsey, vicino Leeds che, come molti dei loro cafè, opera sulla base del ‘paga nel modo che ritieni più opportuno’. Ciò significa, che gli acquirenti possono pagare tramite donazioni finanziarie oppure possono donare il loro tempo, energie e capacità.

Il Warehouse, ha preso accordi con molti dei più grandi supermercati, tra cui Sainsbury’s, Morrison e Ocado, con ristoranti, cafè, catering e addirittura con fotografi di cibo. “Entrando all’interno del Warehouse si capisce l’importanza di questa iniziativa,” ha scritto Carol Cadwalladr sul Guardian. “C’è davvero una montagna di cibo. Torte di Marks & Spencer, cioccolatini Ferrero Rocher, centinaia di cestini d’uva e pomodori, patatine, tonnellate di barattoli di olive. C’è addirittura un corridoio pieno di sacchi di plastica ricolmi di pane.” Di pane, ha detto il capo delle operazioni Keith Annal, ‘ne abbiamo sempre in abbondanza, perché i supermercati e i ristoranti ne producono sempre in quantità industriali e il risultato è che poi quello invenduto vada buttato’.

Questo, è esattamente il tipo di spreco al quale il TRJFP sta cercando di porre una fine. Nonostante siano maggiormente i senza tetto, i disoccupati e coloro che hanno un reddito basso a beneficiare della nuova iniziativa, gli attivisti presso il Warehouse ci tengono a far sapere che l’iniziativa è aperta a tutti. “Non diamo da mangiare solo ai senza tetto, ai richiedenti asilo e ai rifugiati. Noi ci occupiamo di chiunque,” ha scritto il gruppo sul proprio sito. “Il nostro intento principale, è quello di provare quanto lo spreco di cibo sia controproducente per l’umanità e quanto si possa invece ricavare da esso.”

Fonte metro.co.uk

2018-06-05T15:35:20+02:00