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Svizzera, “no” ai frontalieri. Duro colpo all’Europa

Europa più limitata e più debole. Regione Lombardia pronta alle contromisure

26 Settembre 2016

no ai frontalieriROMA – “Prima i nostri”. Questo il nome della consultazione popolare su cui hanno espresso il loro parere i cittadini del Canton Ticino. Attraverso il voto, gli svizzeri cantonieri hanno votato, a larga maggioranza, per frenare il flusso degli oltre 60mila frontalieri italiani. Lavoratori che, ogni giorno, attraversano il confine per recarsi a lavorare proprio in Ticino.

Svizzera No ai frontalieri, poco più della metà dei votanti

A mettere un freno alla libera circolazione dei cittadini europei per motivi di lavoro il 58% dei votanti. “Prima i nostri”, proposto dal partito di destra Udc e sostenuto dalla Lega dei Ticinesi, vuole far valere il principio della “preferenza indigena” al momento dell’assunzione. Di fatto si chiede alle autorità del Cantone di garantire che sul mercato del lavoro ticinese “venga privilegiato a pari qualifiche professionali chi vive sul suo territorio”.

Svizzera No ai frontalieri, le reazioni italiane

La limitazione approvata rischia, ora, di minare i rapporti tra Italia e Svizzera. Ad annunciarlo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Anche la Regione Lombardia ha preso atto dell’esito della consultazione e pensa alle contromisure. Il presidente Roberto Maroni, ha affermato, che sin da subito saranno prese “adeguate contromisure” per difendere i diritti dei lavoratori italiani.

 

2016-09-26T10:33:36+02:00