ROMA – Higuain logora chi non ce l’ha. Parafrasando un’antica massima targata Prima Repubblica, ecco il senso del derby vinto dalla Juventus grazie ai colpi del centravanti argentino. Tutti a dire la propria sui presunti chili di troppo, sull’intesa o meno con Dybala prima, Mandzukic poi, sulla sua presunta estraneità alla manovra bianconera: come ha avuto la possibilità, tutti serviti.
L’argentino stende un Toro generoso, mantiene la Juve lassù, in attesa del posticipo di stasera tra Roma e Milan, che dovrebbe definire di chi sarà il ruolo dell’antagonista di stagione. Si rialza la Lazio dopo il derby perso, si ritrova il Napoli che passeggia a Cagliari. Ripercorriamo il tutto nei nostri riassunti.
Serie A: HIGUAIN MATA IL TORO
Finisce sempre così. Più il Toro prova a metterla sul “vecchio cuore granata”, sul Torino operaio, sui “poveri” contro i “ricchi” più finisce male, puntualmente. Il richiamo alla (nobile, per carità) retorica torinista sortisce solo gli effetti contrari: per affrontare la stracittadina, i bianconeri trattano l’evento come gara, importante sì, ma non fondamentale. E non falliscono mai l’approccio; si perché Mihajlovic il derby lo perde sulla tenuta psicologica mentre Allegri lo vince proprio “rimontando” non solo lo svantaggio a firma Belotti, ma soprattutto come tenuta della squadra in mezzo al campo.
Se a questo si aggiungono le due magie di Higuain, la zampata finale di Pjanic, il rientro graffiante di Dybala, si capisce come diverso esito non poteva esserci. Ed ora? Come dice il Pipita: “Noi abbiamo vinto, quello che faranno Roma e Milan è un problema loro”. Quando si dice parlare.
Serie A: NAPOLI E LAZIO, CORSA CHAMPIONS
Chissà se Sarri e Inzaghi credono ancora a Babbo Natale. A naso diremmo di no, mai dire mai, però. In attesa di scoprirlo, due tra i tecnici più continui della serie A, una cosa in comune ce l’hanno: De Laurentis e Lotito lasceranno qualche dono per loro, sotto l’albero? E dire che se lo meriterebbero: una punta, un vero “nove” per il Napoli, in attesa che torni Milik, un attaccante che sostenga Immobile e almeno un centrocampista per la Lazio tutta corsa di Inzaghi.
Per i partenopei si parla di Pavoletti, per i romani di Paloschi: di meglio su piazza non c’è, però neanche così male. Se De Laurentis pare intenzionato, usuale lentezza pare muovere (poco) il presidente laziale. Staremo a vedere: intanto gli azzurri strapazzano il Cagliari (0-5) col devastante tris di Mertens, mentre i biancocelesti passano (1-2) sul difficile campo di Marassi, sponda blucerchiata. Marcia da Champions.
Serie A: IL RESTO DELLA GIORNATA
Si rivede l’Inter: con la doppietta di Brozovic i nerazzurri regolano il Genoa e tornano a sorridere, anche se da ridere c’è davvero poco. Sugli spalti, altra durissima contestazione della Curva Nord, i tre punti di stasera sanno di brodino caldo ma di poca sostanza. A Pioli serve continuità: il compito è inanellare una serie importante di risultati, non guardare la classifica, se non ai primi di Marzo. In altre parole: silenzio, testa bassa e pedalare. In coda, il Crotone abbate il Pescara – in caduta libera – e tiene aperta la speranza di giocarsela fino alla fine.
Ultimo e sconfitto (nona sconfitta consecutiva, ndr) nonostante l’esordio di Corini in panchina, il Palermo di Zamparini. Spiace vedere i rosanero così mal gestiti, così abbandonati, così già “retrocessi”. Chi ci mette la faccia, Presidente?