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Qui Tunisi, khaitini min es-samà: acqua a catinelle

TUNISI – Berda barsha! Tanto freddo, in arabo tunisino. Una cosa che forse non sapete è che l’ondata di gelo che sta colpendo tutto il mediterraneo è arrivata anche qui, con conseguenze molto gravi quando il freddo si combina alla povertà di alcune regioni. In alcune regioni sono caduti diversi centimetri di neve (thalj) e nella capitale […]

TUNISI – Berda barsha! Tanto freddo, in arabo tunisino. Una cosa che forse non sapete è che l’ondata di gelo che sta colpendo tutto il mediterraneo è arrivata anche qui, con conseguenze molto gravi quando il freddo si combina alla povertà di alcune regioni. In alcune regioni sono caduti diversi centimetri di neve (thalj) e nella capitale piove quasi ogni giorno. Ieri, 15 gennaio, a Tunisi la minima era di 4 gradi, ma con l’umidità all’81% la temperatura percepita si avvicinava allo zero, e a -30 a casa mia. Quest’ultima però è una percezione molto personale… La mia coinquilina ha risolto in parte con una stufetta elettrica, che già si è mezza scassata. Con due, il contatore salterebbe. Situazione analoga in molte case, quindi non ci lamentiamo.

La pioggia, a Tunisi è questione di romanticismo

 “I tunisini preferiscono investire nei condizionatori che nel riscaldamento, perché fa freddo pochi giorni all’anno” mi ha detto Adem, un amico conosciuto in biblioteca, un giorno che siamo andati a bere un tè alla menta e poi siamo rimasti bloccati in centro da una pioggia torrenziale. “Khaitini min es-sama’”, “Due corde dal cielo”, è l’espressione che si usa a Tunisi per indicare la pioggia fitta e pesante, che spesso allaga le strade e ti costringe a inzupparti i piedi. Eppure molti tunisini amano la pioggia, la trovano molto romantica e, soprattutto, conoscono meglio di noi i pericoli della siccità.

Le parole del freddo

Cose che ti salvano la vita

Shai’ o, in tunisino thé, tè;

Chocolat chaud (sì, cioccolato caldo. I tunisini lo prendono in prestito dai francesi).

Kufyrta… coperta, già vel’ho spiegato;

Sakhan, riscaldmento;

kabout, cappotto.

Nel video, “Hela hela ya matar” (scendi, scendi pioggia), una delle tante canzoni arabe che parlano di pioggia.  Il cantautore egiziano Hamza Amira l’ha dedicata al popolo tunisino e alle proteste che nel 2011 riuscirono a mandare a casa il regime autoritario di Ben Ali. Canta Hamza: Scendi, scendi pioggia (…) innaffia i fiori della rabbia e dì alle lacrime del mio paese che sta arrivando chi le asciugherà…ma di questo si parla nella prossima puntata.

2018-06-05T15:34:19+02:00