TUNISI – “L’Elegance Exelente” di Tunisi, scritto proprio così, è un caffè “misto”, ovvero aperto a uomini e donne, dove si servono principalmente tè alla menta e caffè, e dove fumare non solo è permesso, ma direi quasi obbligatorio.
Qui Tunisi, quando la Coppa d’Africa chiama
Incontro Rached ai tavolini esterni, parliamo di politica, religione e varie cose serie, dice che il calcio non gli interessa. Oggi ci sono i quarti di finale della Coppa d’Africa e la nazionale tunisina gioca contro il Burkina Faso: appena propongo al mio amico di entrare nel bar per guardare la partita gli si illuminano gli occhi. Il primo tempo del “match”, come lo chiamano anche qui in Tunisia, è equilibrato: le due squadre si fronteggiano con un lungo botta e risposta, anche se la tunisina appare più presente, con più possesso di palla e 8 tiri in porta contro 4.
La vittoria per i burkinabé arriva nella seconda parte del secondo tempo, con un primo gol alla squadra nordafricana assestato a pochi minuti dall’ingresso in campo dal 32enne Bance. Il 2 a 0 arriva all’84esimo minuto con il gol di Nakoulma, il bar inizia a sfollarsi. La delusione generale contagia anche me, che come premio di consolazione porto a casa una manciata di parole nuove, gentilmente offerte dagli avventori dell’Elegance.
Qui Tunisi, le parole del calcio
tfarraj: (egli) guarda, guardare;
al’ab: giocare;
a’ta!: passa!;
i’mshi!: vai!;
difa’a: difesa;
hujum: attacco;
mala’ab, stade: stadio;
warqa safra: cartellino giallo;
warqa hamra: cartellino rosso;
jula al-ula: primo tempo (anche “premier mi-temps” o “shaut al-awal”);
jula at-thania: secondo tempo (anche “deuxième mi-temps” o “shaut at-thani”);
la’ab, joueur: giocatore;
hakam: arbitro;
haris el-marma: portiere;
mudarrib: allentatore;
mubaraat, match: partita;
Ka’s Ifriqiya: Coppa d’Africa.