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Qui Tunisi. I 99 nomi di Allah e altre parole da conoscere in taxi

Spostarsi a Tunisi dal centro non è difficile: tra i mezzi pubblici e quelli privati, la città dispone di un sistema di trasporti ricco e diversificato

18 Febbraio 2017

TUNISI – “Tunis akbar min Avenue Bourguiba”, “La Tunisia è più grande di avenue Bourguiba!”. Ripetendo in un sorriso questo slogan, coniato da un amico egiziano che vive qui e ha passato, suo malgrado, troppo tempo in città, giriamo i dintorni della capitale durante il week-end, sforzandoci di uscire dalla centralissima Avenue, intorno alla quale si concentrano tanti caffé, eventi e iniziative culturali che è facile restarne intrappolati durante tutto il fine settimana. Il treno che attraversa la periferia sud di Tunisi è nuovo e pulito: lo hanno fatto dei giapponesi, che per la cronaca sono tra i maggiori (se non proprio i maggiori) investitori esteri nel paese. Ieri la Sncft, la società ferroviaria nazionale, ci ha portato al parco di Boukarnine, che in arabo significa “Il cornutone”, perché è una montagna con due picchi, oggi nella graziosa Hamam Lif, una cittadina sul mare a sedici km a sud della capitale.

Spostarsi a Tunisi dal centro non è difficile: tra i mezzi pubblici e quelli privati, la città dispone di un sistema di trasporti ricco e diversificato. Il problema è il traffico, che come in ogni capitale che si rispetti rende gli spostamenti lunghi e stessanti. Senza dire che il trasporto pubblico lascia in genere pareccchio a desiderare. I bus sono pienissimi il più delle volte, i binari del tram vecchi e pericolosi, per non parlare delle barriere architettoniche, un vero problema per i disabili, a cui per fortuna sopperisce in parte la buona volontà della gente, quasi sempre pronta a dare una mano. Quello che i tunisini chiamano “metrò” è in realtà una specie di tram con 6 linee che solo ogni tanto percorre qualche breve tratto sotterraneo, poi ci sono i taxi collettivi o “louage” che hanno tariffe e fermate fisse, i bus della Transtu, la compagnia di trasporto pubblico locale, e molti bus privati, anche per tratte intraurbane.
Domande utili tra bus e stazioni:
Win…: Dov’è….
-ed-doukhoul? (l’entrata)
-el-khourouj? (l’uscita)
-aqrib-mahatta? (la stazione più vicina)
-Chnowa al-khatt? (Che linea è?)
E parole utili:
-tidhkra: biglietto;
-Ittijah: direzione;
-Akhir mahatta: ultima fermata;
-karhaba: automobile;
-bisklet: bicicletta;
-bus: bus.

Un universo a parte é rappresentato dai taxi, che qui sono gialli ed espongono una luce verde sul cruscotto quando sono occupati, rossa quando sono liberi. Se ne vedono parecchi nel video dei Rebis, al secolo Alessandra Ravizza e Andrea Megliola “Vincimi con i tuoi occhi”, girato a Tunisi la scorsa primavera.

A volte mi sono chiesta se i tassisti tunisini non interpretassero anche i colori del semaforo secondo un codice tutto particolare, ma ci sono domande a cui è meglio rispondere con un semplice “mish mushkila”, “no problem”, o rivolgendosi ad Allah con i suoi 99 nomi. “Famma ‘addad?”, “C’è il tassametro?” è invece la domanda che dovete imperativamente conoscere e anche pronunciare ad alta voce, soprattutto quando prendete il taxi all’aeroporto!

2017-02-18T10:03:27+01:00