ROMA – Nasce Google Perspective. Anche Big G, proprio come Facebook, Twitter e Instagram, dichiara aperta la lotta ai seminatori di odio, a tutti quelli cioè che, nascondendosi dietro una tastiera, si sentono in diritto di insultare gli altri.
Google Perspective, sperimentazione avviata
Al momento il sistema di monitoraggio dei divulgatori d’odio è solo in fase sperimentale e prende in considerazione solo la lingua inglese. La versione beta dell’applicazione è stata testata con l’ausilio del New York Times. La scelta del quotidiano americano non è un caso. Sul sito del giornale, ogni giorno, vengono postati, in calce agli articoli, oltre diecimila commenti. Una mole talamente grande da costringere gli stessi responsabili della testata a non rendere disponibili i commenti sotto tutti gli articoli. Tutti i commenti postati sotto gli articoli venivano, prima di Google Perspective, valutati a mano dagli operatori. Con la tecnologia di Google è stato possibile, invece, costruire dei modelli che semplifichino le operazioni di analisi e valutazione.
Google Perspective, l’intelligenza artificiale contro l’odio
La tecnologia messa a punto utilizza il machine learning, intelligenza artificiale in grado di riconoscere e identificare i commenti offensivi che compaiono, gratuitamente, sotto ogni articolo. Ma, in definitiva, saranno gli utenti stessi a far crescere la capacità di discernimento di Perspective. I commenti oggetto d’osservazione della tecnologia, vengono contrassegnati tutti con uno “score”. Un punteggio assegnato in base alle indicazioni che i lettori stessi hanno dato su commenti simili e segnalati per il loro contenuto volgare e “tossico”. Questo continuo “imparare” permetterà alla tecnologia di Google di diventare sempre più performante fino a diventare vero e proprio censore di insulti e commenti d’odio.
Google Perspective, creatura di Jigsaw
La nuova tecnologia di Google è frutto di Jigsaw, l’ex divisione conosciuta come Google Ideas. A presentarla Jared Cohen presidente della nuova società. Con Perspective, avverte Cohen, gli utenti potranno “direttamente vedere il livello di “tossicità” del vostro intervento nel momento in cui lo state scrivendo”. Un modo questo per rendersi conto del proprio operato prima che sia troppo tardi. Inoltre, spiega ancora il presidente Jigsaw, “Perspective potrebbe essere capace di identificare commenti riconosciuti come attacchi personali oppure quelli che, pur espressi senza offendere, non c’entrino nulla con il tema trattato”.