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Anoressia e bulimia: oggi è la Giornata del Fiocchetto Lilla contro i disturbi alimentari

In Italia circa 3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione, soffre di DCA

ROMA – Il 15 marzo è la Giornata del Fiocchetto Lilla, iniziativa nata per sesnibilizzare e informare sui disturbi alimentari (DCA), come anoressia e bulimia.
L’evento, che ha raggiunto il sesto anno, è stato fortemente voluto da Stefano Tavilla, un papa’ che ha vissuto sulla sua pelle cosa vuol dire avere una figlia giovane, adolescente (Giulia), soffrire di bulimia e non farcela.
Ma il dolore l’ha trasformato in forza e voglia di combattere.

Un anno dopo la morte di Giulia ha creato un’associazione e ha deciso di battersi per chi soffre di disturbi alimentari affinche’ venga visto, accolto e curato in strutture idonee.

La storia di Giulia

Stefano Tavilla racconta la storia di sua figlia, che ha combattuto e perso contro la bulimia.
Giulia aveva diciassette anni il 15 Marzo 2011 quando ha perso la sua battaglia sia contro la bulimia, disturbo del comportamento alimentare ( DCA ) di cui soffriva da tempo, sia per le sue conseguenze. La bulimia l’aveva portata, in quello che poi sarebbe diventato l’ultimo periodo della sua malattia, a richiedere il ricovero in una struttura specializzata al di fuori della Liguria, la sua regione di nascita. Giulia venne messa in lista d’attesa e in tale stato se ne andò.
Da quel giorno, con tutte le mie forze e con l’aiuto dell’associazione da me fondata, Mi Nutro di Vita (Pieve Ligure, GE), ho desiderato che venisse creata una giornata di sensibilizzazione e aggregazione contro i DCA.

Il 15 Marzo 2012, anno successivo alla morte di Giulia, ho realizzato la prima edizione della GIORNATA NAZIONALE DEL FIOCCHETTO LILLA, come un unico evento a Genova.

Con il passare degli anni, a questa iniziativa si sono unite realtà associative e non, di tutta Italia, oltre alle 19 associazioni aderenti a Consult@noi, associazione di 2°livello, che dal 2010 rappresenta genitori, familiari ed ex pazienti, con lo scopo, tra gli altri, di fare cultura sui DCA e lottare tutti insieme, uniti per quello che è divenuto il simbolo di questa Giornata: il Fiocchetto Lilla.

Sono centinaia gli eventi che si svolgono in tutta Italia per la sesta Giornata del Fiocchetto Lilla.

disturbi alimentariI disturbi alimentari

I Dca rappresentano una della sfide piu’ difficili per il Servizio sanitario: in Italia circa 3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione, soffre di anoressia, bulimia, binge, o disturbi dell’alimentazione atipici come la vigoressia e l’ortoressia.
L’incidenza e’ in allarmente aumento.
I Dca colpiscono dallo 0.5 all’1.5% delle ragazze di eta’ compresa tra 10 e 30 anni, con una media di 17 anni.
Ma e’ emerso un preoccupante allargamento delle fasce di eta’, che riguarda in particolare le bambine prepuberi e le donne in eta’ di menopausa.

Va considerato, inoltre, che la prevalenza effettiva della malattia puo’ essere anche maggiore, a causa delle forme non diagnosticate. Nel corso della vita, molte persone migrano da un problema all’altro, anche piu’ volte.
Un quarto delle bulimie, per esempio, esordisce come anoressia; e i disturbi dell’alimentazione atipici, che sono rappresentati dal 50-60% dei pazienti, risultano essere l’esito o l’inizio dell’anoressia o della bulimia nervosa.
L’85% di chi soffre di tali disturbi e’ di sesso femminile, ma sta diventando sempre maggiore il coinvolgimento degli uomini.

Arfid

L’Arfid o disturbo dell’alimentazione evitante/restrittivo e’ il piu’ recente tra i disturbi alimentari ad essere stato classificato secondo i criteri del DSM-5, il manuale statistico e diagnostico piu’ usato in psichiatria.
Come la bulimia e l’anoressia nervosa, e’ un problema che puo’ causare complicanze, anche gravi, se non trattato precocemente.
Colpisce soprattutto i bambini, già da 2-3 anni fino alla preadolescenza, e in particolare i maschi.
Chi ne soffre evita il cibo, se ne disinteressa, oppure lo seleziona in modo molto accurato, mangiando, per esempio, solo cibi di un certo colore o di una certa consistenza.
In molti casi si tratta di problemi che si risolvono spontaneamente, ma in alcuni tendono a protrarsi nel tempo e a trasformarsi in veri e propri disturbi.

Anoressia nervosa

È la patologia psichiatrica con la mortalità più elevata (il rischio di morte in questi pazienti entro i primi 10 anni dall’esordio è 10 volte maggiore che nella popolazione generale di pari età).
Le persone che sono affette da anoressia nervosa mantengono a livelli molto bassi il loro peso (peso inferiore di almeno il 15% rispetto a quello atteso o un indice di massa corporea inferiore a 17,5 Kg/m2) facendo diete estreme o procurandosi il vomito o attraverso un’attività fisica molto intensa.

Sono terrorizzate dall’idea di prendere peso e di diventare grasse, sebbene siano assolutamente sottopeso; hanno una distorsione della loro immagine corporea e del loro peso e negano assolutamente di trovarsi in una condizione di pericolo per la propria salute e la propria vita.

I livelli di autostima del paziente sono esageratamente dipendenti dal peso e dall’immagine corporea.
(Ministero della Salute)

disturbi alimentariBulimia

La principale caratteristica che distingue la bulimia dall’anoressia è la presenza di ricorrenti abbuffate.
Questo provoca episodi nei quali si consumano grandi quantità di cibo (abbuffate) in un piccolo intervallo di tempo (es. nell’arco di due ore). Il malato riferisce la sensazione di non riuscire a smettere di mangiare durante l’episodio, cioè di aver perso completamente il controllo della situazione.
Nel tentativo di non ingrassare, successivamente all’episodio bulimico, le persone affette da bulimia si possono procurare il vomito o ricorrere a lassativi, purghe, farmaci anoressizzanti, diuretici e ormoni tiroidei (sono le cosiddette “condotte compensatorie”).

Secondo i criteri del DSM-IV, perché si possa parlare di condizione di bulimia è necessario che abbuffate e condotte compensatorie si verifichino in media almeno due volte a settimana per tre mesi.
Le persone con bulimia sono terrorizzati dall’idea di ingrassare, ma allo stesso tempo sono attratti in maniera irresistibile dal cibo. Molto spesso (ma non sempre) nella loro storia è presente una storia di anoressia nervosa. I livelli di autostima delle persone affette da questo disturbo del comportamento alimentare sono esageratamente dipendenti dal peso e dall’immagine corporea.
(Ministero della Salute)

2017-05-04T11:25:40+02:00