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Inclusione attraverso lo sport. A Milano la giornata dedicata al Progetto Nazionale

Molti sono stati gli spunti di riflessione scaturiti dal libro, Inclusione attraverso lo sport, presentato l’otto marzo scorso presso l’Università Cattolica di Milano e preceduto da un convegno sul tema delle neuroscienze e dell’integrazione degli studenti con disabilità nelle scuole. Il ruolo dei docenti tutti e, nello specifico, di quelli di scienze motorie e il loro […]

Molti sono stati gli spunti di riflessione scaturiti dal libro, Inclusione attraverso lo sport, presentato l’otto marzo scorso presso l’Università Cattolica di Milano e preceduto da un convegno sul tema delle neuroscienze e dell’integrazione degli studenti con disabilità nelle scuole. Il ruolo dei docenti tutti e, nello specifico, di quelli di scienze motorie e il loro porsi e confrontarsi con le persone con disabilità, è stato al centro delle relazioni che si sono susseguite nel corso della giornata.

Le plastiche movenze che la pratica sportiva comporta danno il senso della comunicazione non verbale efficace e incisiva. E questo concetto risulta essere valido ancor più per quei soggetti, quegli studenti che, con diversa abilità, hanno forse inizialmente un approccio problematico e difficoltoso con l’attività sportiva ma che, scopertala e praticatala, riescono meglio di altri a esprimere il proprio essere all’interno della società.

Testimonianza diretta e sicuramente carica di emozione è stata quella di Valentino Statella campione nazionale di pesistica paralimpica, che ha raccontato la sua storia di uomo “normale”, diventato disabile a seguito di un incidente sul lavoro e che ha visto la sua rinascita, in una nuova veste, in una nuova forma, attraverso lo sport.

Come ha detto il direttore Generale dell’Usr Lombardia, Delia Campanelli: “La pratica sportiva è spesso la chiave di volta per scardinare il muro di indifferenza che sembra avvolgere molti dei nostri studenti e per coinvolgere in esperienze vitali e fonti di soddisfazione anche i soggetti che vivono disagi profondi e a volte un drammatico senso di inadeguatezza. Per questo lo sport rappresenta un fattore efficacissimo di inclusione”.

2017-03-17T11:52:50+01:00