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Italia basso il numero di laureati, peggio di noi solo la Romania

Fotografia in chiaroscuro di Eurostat

Italia basso numero di laureatiROMA – Decisamente meglio rispetto al 2002 ma ancora fanalino di coda europea per numero di laureati. È questo, in sintesi, la fotografia sulla percentuale di laureati tra le persone tra i 30 e i 34 anni che Eurostat restituisce dell’Italia.

Italia laureati ma non troppo, i dati

La percentuale di laureati tra le persone comprese tra i 30 e i 34 anni è cresciuta in tutti i Paesi membri dell’Unione rispetto al 2002. In Italia, però, il dato resta basso toccando quota 26,2%. Peggio del Belpaese solo la Romania con il 25,6%. Rispetto alla precedente rilevazione, però, il numero è praticamente raddoppiato. Nel 2002 si era appena a quota 13,1%. Nonostante tutto, mette in evidenza Eurostat, anche l’Italia, insieme ad altri 12 Paesi, ha centrato l’obiettivo della strategia Europa 2020 che vuole, nel suo complesso, avere il 40% dei laureati fra le persone di età compresa fra i 30 e i 34 anni. Ai vertici di questa particolare classifica la Lituania, dove la percentuale è del 58,7%, seguita da Lussemburgo (54,6%), Cipro (53,4%), Irlanda (52,9%) e Svezia (51%). Distinguendo i generi viene evidenziato come la maggioranza dei laureati sia donna nei Paesi UE fatta eccezione per la Germania. Anche l’Italia rispetta il dato europeo con il 32,5% dei laureati donna contro il 19,9% di uomini.

Abbandono scolastico, Italia non brilla

Da Eurostat anche i dati sull’abbandono scolastico. Anche qui, con il suo quinto posto, l’Italia non brilla. Il dato è del 14 per cento dei 18-24enni che non hanno raggiunto un diploma secondario. Il Paese dove l’abbandono è più basso è la Croazia con il 2,8%, il peggiore Malta con il 19,6%. L’obiettivo europeo da raggiungere per tutto è del 10%.

2017-05-03T12:44:19+02:00