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#BastaBufale, premiate alla Camera scuole vincitrici del concorso

Fedeli: "Da studenti decalogo su come riconoscere fake news"

Roma – Nell’ambito dell’incontro #BastaBufale organizzato dalla Camera sono state premiate le classi vincitrici del concorso “Bufale in rete: come riconoscerle!”. Il concorso, promosso da IBSA Foundation e Istituto Pasteur Italia, fa parte dell’iniziativa “I ragazzi di Pasteur”, un progetto rivolto ai ragazzi che, spiega una nota, mira a combattere la disinformazione promuovendo invece la corretta divulgazione scientifica attraverso l’uso di un linguaggio semplice e immediato come i fumetti.

Il concorso ha coinvolto le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio nazionale, divise in due categorie distinte, invitando i ragazzi a riflettere sull’importanza della ricerca scientifica, della diffusione di informazioni corrette e precise, di una comunicazione trasparente con gli utenti della rete e della capacita’ di distinguere ed evitare le false notizie che sempre piu’ spesso trovano terreno fertile per diffondersi a grande velocita’ soprattutto sui social network. Ogni gruppo di studenti e’ stato invitato a costruire una storia e realizzare un fumetto sul tema delle bufale in rete e le modalita’ per riconoscerle.

“I ragazzi hanno saputo cogliere e trasmettere attraverso le loro storie il messaggio importante che abbiamo voluto veicolare: l’importanza di divulgare notizie attendibili e verificate”, afferma Silvia Misiti, direttore della IBSA Foundation for scientific research. “E’ cruciale comprendere i rischi legati alla diffusione di notizie false. La rete e’ un mezzo potente di conoscenza, ma anche un veicolo di disinformazione: per questo, come Fondazione, vogliamo offrire degli strumenti per alfabetizzare gli utenti del web e renderli in grado di riconoscere e difendersi dalle bufale”.

La commissione esaminatrice ha selezionato otto lavori, con due pari merito, che hanno vinto distinguendosi grazie alla qualita’ dei testi e dei disegni realizzati dai ragazzi. I vincitori della sezione 1 del concorso, dedicata alle scuole secondarie di primo grado, il primo premio e’ stato vinto dall‘Istituto Comprensivo Statale Poggiardo (Lecce), con il fumetto dal titolo “Storia della fine di una bufala”. Al secondo posto l’Istituto Comprensivo Statale “A. Einstein” di Reggio Emilia, che ha presentato la storia “Cose da non credere”. Due scuole si sono aggiudicate il terzo posto a pari merito: l‘Istituto Comprensivo “Ragazzi d’Europa” di Casalnuovo di Napoli, con il loro lavoro “Smascheriamo l’inganno”, e la Scuola Secondaria di 1° Grado G. Bartolena di Livorno, con il fumetto intitolato “Il gallololo”. Nella sezione 2, dedicata alle scuole secondarie di secondo grado, il primo classificato e’ il Liceo Artistico “F. Russoli” di Pisa e Cascina (Pisa), con la storia “B-Virus News – Apocalisse Zombie”. Al secondo posto un pari merito guadagnato da due diverse classi del liceo scientifico dell’Istituto di Istruzione Superiore di Via delle Scienze (Roma), che hanno realizzato i fumetti intitolati “Vuoi diventare autistico?! Fatti vaccinare!!!” e “Che bufala pluripotente!”. Infine al terzo posto si e’ classificato il Liceo Scientifico “C. Cavalleri” di Parabiago (MI), con il lavoro “Questione di business”.


FEDELI: “PROBLEMA FAKE NEWS STRUTTURALE NON PASSEGGERO”

“Il problema delle fake news ha radici strutturali, non e’ un fenomeno passeggero e non va sottovalutato”. Lo sottolinea la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervenendo al convegno sul tema ‘#Bastabufale. Impegni concreti’. Un tema, osserva, che “riguarda la capacita’ del nostro sistema istituzionale, culturale, formativo e informativo di produrre anticorpi rispetto alle dinamiche che contribuiscono sistematicamente ad abbassare la qualita’ dei processi di informazione. E la capacita’ di quel sistema, invece, di promuovere e realizzare un dibattito pubblico serio, libero, fatto di opinioni autorevoli e partecipazione consapevole e attiva da parte di cittadine e cittadini. Perche’ la qualita’ del dibattito pubblico e’ parte della qualita’ della democrazia”. Fedeli conclude che “la diffusione incontrollata di notizie false e’ capace di danneggiare gravemente privati e aziende, influenzare l’opinione pubblica su temi importanti come la salute e la sicurezza, condizionare la politica, distruggere la reputazione di figure pubbliche, annientare la complessiva capacita’ della societa’ di attribuire fiducia e credibilita’, che sono fattori decisivi per la coesione di una comunita’”.

Fedeli sottolinea poi che “l’educazione e’ la prima soluzione strutturale al problema. Per dare alle nostre studentesse e ai nostri studenti le competenze per una piena cittadinanza digitale, che sono parte strutturale delle competenze generali di cittadinanza necessarie ad abitare positivamente il mondo contemporaneo. E l’alfabetizzazione informativa e’ oggi una componente fondamentale dell’educazione di qualita’”. La ministra osserva che “studentesse e studenti non devono essere consumatori passivi di tecnologia. Devono invece diventare, grazie alle tecnologie, consumatori critici e produttori consapevoli di informazione e conoscenza. Devono saper valutare l’informazione, riconoscere l’attendibilita’ delle fonti, comprendere dinamiche e regole che intervengono sulla circolazione e sul riuso di tutte le storie che vengono presentate come notizie. Educare i nostri studenti ad un uso positivo e consapevole dei media digitali- prosegue- significa creare le condizioni sociali, comportamentali e cognitive per prevenire strutturalmente e superare i rischi connessi alla Rete: contrastare fenomeni come bullismo e cyberbullismo e la diffusione del linguaggio dell’odio, dare importanza alla privacy e saper governare il rapporto tra sfera pubblica e sfera privata. Significa promuovere un uso della Rete come spazio reale di collaborazione e condivisione, di produzione e scambio di informazione, come luogo di diritti e doveri, di rispetto e crescita”. Infine Fedeli assicura l’impegno a “destinare una quota dei fondi stanziati dalla L. 440/97 a progetti delle scuole su percorsi formativi legati all’informazione, al fact-checking, al contrasto delle fake news. E di moltiplicare gli spazi di informazione del Ministero, con sezioni dedicate sul portale IoStudio – IoApprendo e con messaggi sui social”.


FEDELI: “DA STUDENTI DECALOGO SU COME RICONOSCERE FAKE NEWS”

“Chiudo con l’ultimo impegno, che la Presidente Boldrini anticipava nella sua introduzione. Miur e Camera dei Deputati realizzeranno insieme, nel prossimo anno scolastico, un progetto di informazione, comunicazione e sensibilizzazione civica rivolto a tutte le scuole. Accanto alle attivita’ piu’ direttamente comunicative organizzeremo incontri e promuoveremo il protagonismo di studentesse e studenti per la realizzazione di un decalogo di regole su come riconoscere una fake news e come informarsi in modo corretto e completo. Soprattutto, pero’- osserva- vogliamo una campagna che attivi il lavoro in classe, fornendo tools e kit informativi che consentano alle docenti e ai docenti di avviare percorsi per insegnare a riconoscere le notizie false, individuarne la fonte, indagare sulla veridicita’ della stessa, incidere positivamente sulla qualita’ del dibattito democratico”. Per la ministra “dobbiamo attribuire alle istituzioni formative il ruolo decisivo che solo esse possono svolgere, ma dobbiamo essere consapevoli che non possono farlo da sole”. Per questo “in parallelo alla campagna e in piena ottica di comunita’ educante, vogliamo far partire da settembre un gruppo di lavoro ‘a obiettivo’, una coalizione formativa per la qualita’ dell’informazione. La scuola- conclude Fedeli- e’ pronta ad essere protagonista della sfida, ma e’ solo sostenendola tutti insieme, ciascun soggetto per sua competenza e responsabilita’, che quella sfida che oggi sintetizziamo con l’hashtag #bastabufale possiamo vincerla”.

2017-05-04T18:38:23+02:00