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Regno Unito, Enzo De Sena, ingegnere della musica: non voto, tifo millennial

Intervista a un professore "cittadino del mondo", nonostante Theresa May

ROMA – “E’ come essere a tavola con persone che parlano di te, non sempre in termini positivi, ignorando la tua presenza”: sospira, Enzo De Sena, ingegnere elettronico di 32 anni, sei degli ultimi otto in Inghilterra. Dopo il dottorato al King’s College di Londra ci sono state le ricerche sulla percezione del suono in Belgio, Danimarca e Stati Uniti, fino alla collaborazione con Yuja Wang, pianista cinese, soprattutto star globale. Poi il ritorno in Inghilterra, prima del referendum su Brexit, e adesso la cattedra alla Università of Surrey.

Enzo De Sena un migrante con ‘skills’

“Sono un migrante con ‘skills’ anche se questa distinzione non mi piace” premette il professore, prima di rispondere alla domande della DIRE. Si parla delle elezioni, in programma domani, ma anche dell’incertezza legata a Brexit e di un senso di esclusione e chiusura che il terrorismo rischia di aggravare. “Mi trovo come tanti altri cittadini europei in un Paese dove il primo ministro dice che ‘se ti senti cittadino del mondo non sei cittadino di nessun luogo'”. Il riferimento è alla premier Theresa May, conservatrice, data dai sondaggi in leggero vantaggio rispetto ai laburisti di Jeremy Corbyn.

Enzo De Sena la paura di Brexit

Quello di De Sena è però anzitutto un appello a riflettere sul presente e il futuro di un Paese capace di “attrarre in

modo inesorabile”, come a lui è accaduto personalmente otto anni fa, dopo gli studi in ingegneria delle telecomunicazioni a Napoli. “E’ un Paese – spiega il professore – dove il governo chiede alle aziende di pubblicare la percentuale di lavoratori stranieri con l’obiettivo dichiarato di sanzionare quelle che ne hanno troppi e di favorire il ‘training’ degli inglesi”. Lo scontro, che rimbalza di continuo su forum e social network, è sull’utilità dei migranti o al contrario sul danno che arrecherebbero facendo abbassare i salari o sottraendo posti di lavoro. “Negli ultimi sei mesi mi è capitato tre volte di assistere o di subire commenti razzisti in pubblico, cosa che nei cinque anni precedenti non mi era mai successa” ricorda De Sena. “La mia paura è che quando i negoziati su Brexit si faranno duri sempre più persone daranno la colpa all’Ue e di riflesso ai cittadini europei”.

Enzo De Sena, domani tiferò ‘millennials’

E il terrorismo, con i ragazzini uccisi alla Manchester Arena e i passanti falciati al Borough Market? “Per ora non capita spesso di sentire dire ‘chiudiamoci per essere più sicuri” sottolinea De Sena: “Nella maggior parte dei casi i terroristi erano infatti cittadini britannici, con l’eccezione dell’italo-marocchino identificato tra i responsabili dell’attentato di Londra”. Per provare a immaginare il futuro il professore-migrante cerca lo sguardo dei suoi studenti, che pure non appena si parla di politica esprime noia e indifferenza. “I giovani votano poco e quindi i politici non sono incentivati ad occuparsi di loro” dice De Sena. Che a un cambiamento in positivo, a partire da una nuova partecipazione, comunque ci crede. Domani tiferà ‘millennials’, anche perchè non potrà votare: “E spero che tra qualche anno potrò rileggere questa intervista e pensare di essere stato inutilmente ed esageratamente pessimista”.

2018-06-05T15:32:57+02:00