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Google contro il terrorismo: noi “parte della soluzione”

Dopo Facebook anche Big G rafforza i controlli sul web e soprattutto su Youtube

Google contro il terrorismoROMA – Anche Google contro il terrorismo. Solo qualche giorno fa, dalle “colonne” di Diregiovani annunciavamo la stretta di Facebook sul terrorismo internazionale, oggi arrivano le direttive di Big G. Nuove misure di contrasto alla propaganda in rete e alla diffusione dei video di estremisti. “Siamo parte della soluzione”, annunciano da Mountain View consci che proselitismo e “pubblicità” passano dal web e nessuno può non fare la propria parte.

Google contro il terrorismo: “siamo parte della soluzione”

Il pericolo, così come annunciava Facebook solo qualche giorno fa, è sempre lo stesso: far attenzione nel delimitare il confine tra propaganda e libertà di espressione. Così come è un problema, nella lotta al terrorismo, garantire la privacy degli utenti. “Siamo parte della soluzione”, annunciano da Google insieme ad un nuovo piano di lotta all’estremismo politico e religioso. Eccolo diviso per punti.

Google contro il terrorismo, nuova tecnologia in campo

Intelligenza artificiale e nuovi investimenti in “macchine” sempre più performanti per individuare e censurare video, siti, post e commenti inneggianti le azioni dei terroristi internazionali.

Google contro il terrorismo, il team di esperti

Le macchine da sole, però, da sole non bastano. Rafforzato, quindi, il team di esperti indipendenti che valuteranno la “bontà” dei video postati su Youtube. Loro il compito di decidere la “linea di demarcazione fra propaganda violenta e religiosa e libertà di parola”. Gli esperti faranno tutti parte del YouTube Trusted Flagger. Alle 63 organizzazioni non governative che già collaborano al programma se ne aggiungeranno presto altre 50.

Google contro il terrorismo, tolleranza zero

Mountain View si dice pronta ad assumere “atteggiamenti più duri” anche con i video borderline. Ovvero con quelli che, pur non violando le regole di Youtube, esprimono “istigazione religiosa” o “supremazia di una razza”. Questi saranno appositamente contrassegnati da un avviso, non verranno monetizzati e per loro sarà vietato il commento. In poche parole saranno difficilmente indicizzati, quindi più difficili da reperire.

Google contro il terrorismo, propaganda e contro propaganda

Creators for Change. Si chiama in questo modo il sistema di contro propaganda. Promossi i contenuti, cioè, che combattono odio e radicalizzazione. Con il Redirect Method ai potenziali simpatizzanti dei terroristi, in particolare quelli dell’Isis, saranno inviati contenuti che combattono l’ideologia. Un’operazione che ha già visto Google impegnata in precedenza con l’invio di oltre mezzo milione di minuti di filmati con contenuti contro la propaganda terroristica.

Google contro il terrorismo, aspettando il forum internazionale

Google, come Facebook, Twitter e Microsoft quindi. Tutte le “major” impegnate contro il terrorismo aspettando la creazione di un forum internazionale per unire gli sforzi e agire in maniera congiunta.

2017-06-19T14:19:22+02:00