ROMA – Un’enorme eruzione solare sta interessando, in queste ore, la nostra stella. Era da circa un decennio che gli esperti non registravano eventi di tale portata. La Terra interessata direttamente dal fenomeno.
Eruzione solare, la più imponente del decennio
Due le eruzioni solari registrate dagli esperti del NOAA, dallo Space Weather Prediction Center del National Oceanic and Atmospheric Administration, nella sola giornata di ieri. La seconda molto più potente della prima tanto da farla balzare in vetta alla classifica degli eventi registrati nell’ultimo decennio. La prima “esplosione” si è registrata poco dopo le 9 ed è stata classificata come X, la classe più potente. Un brillamento considerato il più potente dal 2015. Tre ore dopo, alle 12 e 02, il secondo. Questa volta la classificazione è stata X9.3. Per risalire ad un fenomeno di tale portata bisogna risalire fino al 2006. In quell’occasione il brillamento fu solo, si fa per dire, di classe X9.
Eruzione solare, cosa sono
Tutto è dipeso dalle macchi solari. Ad essere interessata la Regione Attiva conosciuta con la sigla AR2673. È questa la più piccola tra le due macchie gigantesche presenti sulla sulla nostra stella. Per comprendere la sua vastità basti pensare che per gli astrofisici è grande quanto 7 Terre in ampiezza e 9 in altezza. I solar flare, ossia i brillamenti, o anche eruzioni solari, in astronomia sono una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera di una stella, sprigionando una energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. È causato da un improvviso rilascio di energia in occasione di un fenomeno di riconnessione delle linee del campo magnetico.
Eruzione solare, le conseguenza per la Terra
I fenomeni registrati nella giornata di ieri interesseranno la Terra già da domani. Il nostro Pianeta è sulla traiettoria delle bolle di plasma rilasciate dalle attività solari. Tutto ciò porterà con sé tempeste magnetiche che potrebbero causare possibili interruzioni delle comunicazioni radio. Non solo. Si potrebbero verificare, anche, aurore ai poli. Queste potrebbero, però, stando a nuovi studi, anche condurre allo spiaggiamento delle balene. I grandi cetacei, infatti, disorientati dalla tempesta magnetica potrebbero spingersi in acque basse e restare intrappolate sui fondali.