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Scandalo università, Fedeli “la vicenda dei concorsi truccati? È inaccettabile”

La ministra assicura entro ottobre accordo con Anac su trasparenza

26 Settembre 2017

Scandalo universitàROMA – Sullo scandalo università c’è rabbia per quello che sta emergendo, rabbia per una situazione “inaccettabile”. Così Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’ ha commentato le indagini sui concorsi truccati in diversi atenei italiani.

Scandalo consorsi università, Fedeli: è inaccettabile

Il ministro Fedeli ha ricordato che entro ottobre ci sarà una normativa per rendere più trasparenti i concorsi. “Da sei mesi – dice – stiamo lavorando con l’Anac per inserire l’Università in uno specifico focus del piano anticorruzione e stiamo completando questo lavoro”. Via quindi aree d’opacità e zone d’ombra per poter “affrontare in modo molto serio, rigoroso e trasparente ogni parte del funzionamento dell’università”. “Avere una specifica sezione che mette in regola cosa significa la trasparenza, come si fanno i concorsi – conclude la titolare del dicastero di viale Trastevere – significa assumere uno strumento che poi le università nella loro autonomia adotteranno. Credo sia un atto importante. E nel momento in cui lo si assume diventa vincolante per tutti gli atenei”.

Scandalo università, l’avvertimento al ricercatore

“Non è che tu non sei idoneo, è che non rientri nel patto del mutuando”. Era il marzo del 2013 quando il ricercatoreScandalo università dell’Università di Firenze, Philip Laroma Jezzi, si è sentito dire queste parole da Pasquale Russo, professore ordinario di diritto tributario alla facoltà di Giurisprudenza a Firenze. Dichiarazione registrata di nascosto dallo stesso Jezzi e poi consegnata alla Guardia di Finanza. Lo scandalo dell’Università italiana, l’ultimo, ha origine da qui, da quella richiesta fatta al ricercatore di ritirarsi dal concorso per diventare professore.

Laroma Jezzi, nato in Inghilterra, aveva presentato la domanda per quel concorso il 22 novembre del 2012, poi, quattro mesi dopo, l’assurdo ricatto. In una seconda registrazione lo stesso professor Russo si rivolge a Jezzi dicendo “come si fa ad accettare una cosa simile? Tu non puoi non accettare. Che fai, ricorso? Però così ti giochi la carriera. Qui non siamo sul piano del merito Philip. Smetti di fare l’inglese e fai l’italiano”. “E’ stata fatta una lista e tu non ci sei”. Jezzi non rinuncia, però, al concorso e la sua bocciatura, vista alla luce delle parole di Russo, non meraviglia nessuno. I posti erano già stati assegnati. Ma Jezzi continua a fare “l’inglese” fa ricorso al Tar e vince. Ora è professore associato.

Scandalo concorsi università, il lupo perde il pelo ma non…

Si arriva così al gennaio 2014. Jezzi incontra ancora i “baroni” e anche in questa occasione registra la conversazione. Con Russo, questa volta, anche Guglielmo Fransoni, uno dei commissari che l’hanno bocciato. All’unisono, i due, spiegano al ricercatore che un altro professore, Roberto Cordeiro Guerra non lo vuole perché ha un suo seguace da “piazzare”. “Io non ho capito la tua scelta di restare dopo che ti era stato dato il messaggio di ritirarti – sottolinea Fransoni – cioè se uno ti dà il messaggio il motivo c’era, una consapevolezza di com’era orientata la commissione”.

Scandalo università, i primi esiti delle indagini

Dalle registrazioni di Jezzi alle indagini della Guardia di Finanza il passo è breve. Ieri, così, sono finiti agli arresti domiciliari ben 7 professori universitari, titolari di cattedre di diritto tributario in diversi atenei italiani. Il reato contestato è quello di corruzione nell’ambito dell’indagine relativa a concorsi truccati. 22, invece, i docenti interdetti dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle “connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi”. L’operazione delle forze dell’ordine, intitolata “Chiamata alle Armi”, è stata eseguita su tutto il territorio nazionale con il risultato che ad essere indagati sono, in totale, 50 docenti universitari. Tra questi anche l’ex ministro Augusto Fantozzi rettore dell’università telematica di Benevento.

Scandalo università, i nomi dei docenti agli arresti domiciliari

Fabrizio Amatucci, docente della Federico II di Napoli, Giuseppe Maria Cipolla (Università di Cassino), Adriano di Pietro (Università di Bologna), Alessandro Giovannini (Università di Siena), Valerio Ficari (Università di Roma 2), Giuseppe Zizzo (Università Carlo Cattaneo di Castellanza, Varese), Guglielmo Fransoni (Università di Foggia)

2017-09-26T15:20:24+02:00