E’ in orbita il primo satellite del programma europeo Copernicus dedicato al monitoraggio della qualità dell’aria che respiriamo.
La prima sentinella dell’inquinamento atmosferico è stata lanciata il 13 ottobre dalla base russa di Plesetsk e sarà pienamente operativa entro sei mesi. La durata della missione è stimata in sette anni.
Si chiama Sentinel 5P: la P significa ‘precursore’. Il nuovo satellite fa parte della grande famiglia di Copernicus, composta da gruppi di satelliti- le cosiddette ‘sentinelle’- mandati nello Spazio dall’Europa con l’obiettivo di tenere sotto controllo l’ambiente e supportare le missioni di soccorso in caso di catastrofe.
Sentinel 5P fornirà una mappa degli inquinanti che infestano l’aria della Terra. Dall’ozono al metano, dal monossido di carbonio al biossido di azoto, grazie al lavoro di Sentinel 5P scopriremo quale è la loro concentrazione nell’aria.
Tra gli strumenti di bordo c’è Tropomi, acronimo di Tropospheric Monitoring Instrument. Si tratta di uno spettrometro in grado di ‘vedere’ nell’ultravioletto, nel visibile, nel vicino infrarosso e anche nell’infrarosso. E’ in grado di inviare ogni secondo informazioni di un’area larga 2.600 chilometri e lunga 7. La luce sarà separata in diverse lunghezze d’onda e poi misurata da 4 diversi dispositivi per ciascuna banda.
Sentinel 5P in orbita “ci dà ogni giorno veduto globali della nostra atmosfera con una precisione che non abbiamo mai avuto prima”, spiega Jospeh Aschbacher, direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa.
Insomma, la nuova sentinella sarà uno strumento per tenere sotto controllo la Terra che cambia. Darà una mano anche a capire con maggiore dettaglio i cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta. Di qui a qualche anno sarà lanciato anche Sentinel 5, che, insieme a Sentinel 4, costituirà una sorta di comparto speciale tutto dedicato all’atmosfera.
Sentinel 5P è frutto della collaborazione tra Esa e Olanda. Il suo costo è di 240 milioni di euro.