hamburger menu

Bonus Cultura, dal prossimo anno pagherà anche gli abbonamenti Spotify

I giovani nati nel 1999 potranno utilizzare i buoni da 500€ messi anche per acquistare abbonamenti Premium

27 Novembre 2017

ROMA – Da oggi i ragazzi che compiono 18 anni nel 2017 hanno un’opportunità in più per ascoltare e scoprire nuova musica: Spotify è il primo servizio di streaming musicale ad aderire al programma Bonus Cultura, l’iniziativa a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri volto a promuovere la cultura tra i giovani.

Come funziona il progetto

Grazie a questo progetto, i giovani nati nel 1999 potranno utilizzare i buoni da 500€ messi a disposizione dal governo per attività culturali anche per acquistare abbonamenti Premium. Per riscattare il buono, basta creare un coupon 18App sulla piattaforma www.18app.italia.it di valore uguale o superiore all’importo del codice Spotify Premium che si intende acquistare. I codici disponibili sono da 1, 3, 6 e 12 mesi. Sarà sufficiente poi accedere al sito dedicato www.spotify-18app.com e seguire i passaggi per convertirlo. La spesa sarà quindi scalata dal credito 18app.

“Siamo orgogliosi di partecipare al programma promosso dal governo che permette di avvicinare i giovani alla cultura”, dichiara Veronica Diquattro, Managing Director Southern and Eastern Europe di Spotify. “Si tratta di un’opportunità per il nostro settore: insegnare ai ragazzi il valore della musica e l’importanza che ha l’ascolto legale dei propri artisti e brani preferiti è il modo migliore per costruire e garantire un futuro positivo al mercato”.

“Il bonus cultura per i giovani, esteso alla musica, rappresenta anche un’opportunità per avvicinare i giovanissimi a nuove tecnologie dirompenti come lo streaming, determinando un valore nella costruzione dell’identità digitale dei cittadini italiani. La musica inoltre, sta contribuendo al successo dell’iniziativa, visto che già nei primi giorni gli utenti registrati erano il 58% in più rispetto al 2016”, commenta Enzo Mazza, CEO di Fimi.

2017-11-27T16:15:48+01:00