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Selvaggia Lucarelli condannata per diffamazione nei confronti della D’Urso

Il tribunale ha condannato la blogger alla pena di € 700,00 di multa e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla persona offesa

29 Novembre 2017

ROMA – Selvaggia Lucarelli è stata condannata per diffamazione nei confronti di Barbara D’urso. Tutto risale al 2014 quando con un post pubblicato sui social network twitter e Instagram, la blogger ha commentato un’intervista rilasciata dalla D’Urso a Daria Bignardi: “l’applauso del pubblico delle Invasioni alla D’Urso – ha scritto la Lucarelli- ricordava più o meno quello alla bara di Priebke”.

Il tweet – ultimo di una serie di commenti al vetriolo e sovente di pessimo gusto – aveva indotto Barbara D’Urso a sporgere una querela che, dopo le indagini svolte dal PM dott. Gobbis, aveva portato la Lucarelli a giudizio.

La vicenda

Come riporta la nota diffusa dal legale della nota conduttrice “nel corso del processo, l’imputata si è sempre rifiutata di porgere le proprie scuse alla persona offesa. Barbara d’Urso, difesa dall’avv. Salvatore Pino, aveva evidenziato come il commento della Lucarelli fosse gratuitamente offensivo, basato su fatti falsi e manifestamente incontinente, travalicando i limiti della libera manifestazione del pensiero per ledere direttamente l’altrui reputazione”.

Il processo

“Al termine del processo – continua la nota – il Tribunale, accogliendo le richieste della parte civile, ha riconosciuto l’esistenza della contestata diffamazione aggravata ed ha pertanto condannato Selvaggia Lucarelli alla pena di € 700,00 di multa, oltre al risarcimento del danno e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla persona offesa. Il Giudice ha dunque colto la falsità del fatto posto alla base dell’affermazione offensiva (“l’applauso di cui trattasi era obiettivamente caloroso”) e la conseguente gratuità e strumentalità dell’attacco della Lucarelli. Le motivazioni saranno pubblicate tra 30 giorni. Barbara d’Urso devolverà il risarcimento ad una delle battaglie sociali che le stanno più a cuore, quella contro la violenza sulle donne”.

2017-11-29T11:33:25+01:00