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Futura: Bologna popolata di giovani digital addicted – Fotogallery

Il racconto della prima giornata

BOLOGNA – Palazzo Re Enzo e gli edifici circostanti si sono popolati di adolescenti, robot, bambine e bambini, insegnanti ed esperti di nuove tecnologie: una sorta di cittadella della sperimentazione in cui ogni sala offriva esperienze diverse a ritmo praticamente costante.

Il salone più grande, l’Agorà, ha ospitato una serie di speech: dagli youtuber di EduTube, il progetto di divulgazione scientifica online, a tutti i contributi su Piano Nazionale Scuola Digitale, l’Agenda strategica 2030 e i fondi strutturali per l’innovazione digitale. Alcuni ragazzi della generazione Millennials hanno raccontato ieri sera le loro storie di innovazione e sfide al mondo del lavoro fatte di protagonismo e coraggio.

La sala Inspirational ospita interventi più specifici, in un contesto più raccolto ma logisticamente in continuità con la platea dell’Agorà mentre nella sala Teachers Matter si sono tenuti, a porte chiuse, i laboratori rivolti agli insegnanti dal titolo Learning Journeys 2018.

L’Hack Arena invece, allestita con tavoli rotondi e prese di corrente dappertutto, ha visto al lavoro i gruppi di ragazzi impegnati nel model 2030, ovvero la prima simulazione internazionale dedicata ai 17 obiettivi dell’Agenda strategica 2030. Oggi si concluderanno questi progetti e partirà l’Hack-2030, con 100 studenti che parteciperanno al primo hackathon della scuola italiana sulle sfide dell’Agenda strategica 2030.

Il luogo davvero emozionante è però la Future Zone, il salone dove ogni scuola presenta i propri progetti tecnologici, di robotica, design e innovazione scientifica. Qui l’atmosfera è caotica e colorata, i neon e le luci colorate dei vari dispositivi rendono ancora più affascinante il continuo brulicare di bambini, ragazze e adolescenti intenti in spiegazioni, test, dimostrazioni; tutti preparatissimi, curiosi e orgogliosi. Prima di lasciare la stanza, ognuno ha la possibilità di votare uno dei progetti. Nello spazio Ricreazione, organizzato nel chiostro del palazzo, un susseguirsi di concerti, spettacoli di danza e musica messi in scena dai ragazzi.

In piazza, invece, tutto intorno al palazzo: installazioni, gare di droni e di robotica, un Robot Circus, allestito come un vero e proprio ring, una serra digitale, ma soprattutto tantissimi altri workshop formativi, come quelli ospitati dall’adiacente Urban Center e quelli per docenti della durata di 1 ora e mezza sugli strumenti, i software e le nuove pratiche per la didattica digitale all’interno delle Edububbles.

Il senso dell’evento è quello di dare forma a un processo di innovazione per la scuola fatto di azioni coerenti e collegate nel tempo, in cui l’intuizione e l’energia degli studenti diventa motore dell’innovazione e non solo un argomento degli speech degli esperti. Un percorso in cui ragazzi e docenti si ritrovano, riconoscono, si conoscono, collaborano tra sconosciuti a una gara di idee, magari per 24 ore consecutive, saltando una notte di sonno per riuscire a produrre una bella presentazione per il proprio gruppo di lavoro.

2018-01-19T12:14:46+01:00