ROMA – Rinnovare i luoghi di apprendimento trasformando e riorganizzando gli spazi. E’ l’obiettivo di ‘Fare Scuola’, progetto nato tre anni fa grazie a Enel Cuore Onlus e Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi.
Il bilancio, presentato oggi al MAXXI di Roma, e’ positivo: cinquanta le scuole dell’infanzia e le primarie dove sono stati realizzati gli interventi, ai quali se ne aggiungeranno altri dieci entro la prossima estate.
I numeri parlano di 26 giovani architetti coinvolti, 140 docenti e insegnanti che hanno partecipato a corsi di formazione dedicati a nuovi percorsi didattici e 9.300 bambini coinvolti.
Gli interventi sono stati realizzati in tutta Italia, da nord a sud, soprattutto in zone di periferia anche per affrontare con le scuole l’importanza della riqualificazione per contrastare il disagio sociale. L’idea alla base del progetto e’ infatti quella di ripensare l’apprendimento in chiave nuova e per farlo e’ necessario avere spazi adeguati. Sono stati ammodernati i laboratori, riorganizzati i cortili, creati giardini d’inverno e le aree d’ingresso delle scuole sono diventate vere e proprio piazze, luoghi d’incontro per tutta la comunita’ scolastica.
Ruolo predominante in tutto il percorso e’ stato infatti dato all’interazione tra studenti, docenti e genitori perche’ non si e’ trattato di interventi solo materiali ma, piuttosto, di un’azione pedagogica che vede la scuola come presidio culturale e sociale che deve essere protagonista nel territorio e nella comunita’ tutta. “Sembrava una sfida impossibile quando abbiamo iniziato”, ha detto Carla Rinaldi presidente Fondazione Reggio Children.
“La scuola e’ motore essenziale per educare al cambiamento e si educa solo se si produce cambiamento – ha proseguito – la scuola non solo trasmette cultura ma costruisce cultura della partecipazione”. Per questo “intervenire sugli spazi significa intervenire sull’insegnamento e sull’apprendimento. Lo spazio parla, consente, inibisce, non contiene il pensiero ma e’ parte del pensiero. Fare scuola- conclude- e’ sinonimo di fare comunita’, cultura, equita’ sociale e sviluppo sostenibile”.
Alla presentazione dei risultati ha partecipato anche la Presidente di Enel, Patrizia Grieco, che ha sottolineato quanto il progetto abbia contribuito a rendere le scuole “punti di accoglienza vera e anche a ridare conforto ai nostri insegnanti che talvolta sono eroici, affrontano da soli integrazione, disagio e diversita’”.
Diverse le testimonianze nel corso della mattinata. Tra queste quella di Francesca Boccioni docente in una scuola di Isorelle, una frazione vicino Genova: “Avevamo uno spazio tradizionale che poteva ispirare solo una lezione frontale, aver trovato arredi flessibili, colori caldi che danno idea di accoglienza fin da subito, sedute morbide nelle classi, ecco questo non poteva lasciarci indifferenti. Come insegnati dovevamo rimetterci in gioco e siamo insegnanti ancora in cammino, ci vuole tempo per entrare in un meccanismo nuovo. Noi – ha concluso- cerchiamo di conservare cio’ che ci sembra positivo della nostra esperienza e accogliamo quello che ci suggeriscono i nuovi spazi scolastici che hanno dato una nuova percezione della scuola ai bambini e anche alle famiglie che, nella scuola, trovano una continuita’ con l’ambiente familiare domestico”.
“Il contenuto emotivo progettuale di questa best pratcties e’ una qualita’ che il mondo ci riconosce. Stiamo pensando di realizzare anche qui in questo museo uno spazio nuovo per i nostri laboratori, insieme con i pedagogisti, realizzare un ambiente che possa favorire ulteriore ricerca nelle metodologie e negli approcci”, ha affermato la Presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri. “Ascoltando le esperienze e guardando le immagini dei nuovi ambienti scolastici – ha aggiunto – l’idea che mi e’ venuta e’ anche quella di “organizzare una mostra qui al MAXXI di questi spazi ripensati”. La giornata di oggi, hanno sottolineato gli organizzatori, non e’ la conclusione del progetto ‘Fare Scuola’ che andra’ avanti, infatti, con altri dieci interventi nelle aree colpite dal sisma nel centro Italia. Azioni che verranno realizzate entro l’estate del 2019. Inoltre, per quanto riguarda il futuro del progetto, l’intenzione – ha spiegato la presidente di Enel – e’ di “andare avanti facendo da porta bandiera di un modello che puo’ essere replicabile”.