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Stephen Hawking cittadino del cosmo [VIDEO]

Stephen Hawking, un uomo intrappolato in un corpo fragilissimo ma con una mente curiosissima. La sua è stata una storia straordinaria dal punto di vista umano oltre che scientifico. Un uomo che andava in giro nonostante la sua malattia per capire, studiare. Si capiva che era un personaggio straordinario.

19 Marzo 2018

Stephen Hawking

Aveva 76 anni, 55 dei quali trascorsi a convivere con la malattia degenerativa del motoneurone che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Nato a Oxford nel gennaio del 1942 a 17 anni si iscrive all’University College dove consegue una laurea con lode in scienze naturali che gli permetterà di accedere al corso di cosmologia presso l’Università di Cambridge.

All’epoca, l’argomento accademico di maggiore dibattito verteva sull’origine dell’universo e sul Big Bang. Durante il 1965, fece sua questa problematica, analizzandola nella propria tesi di laurea. Sempre nel 1965 si sposa con Jane Wilde con la quale avrà tre figli: Robert, Lucy e Timothy.


Gli studi e le teorie di Stephen Hawking

Nel marzo 1966, Hawking ottenne una borsa di ricerca presso la Gonville and Caius College,e di lì a breve conseguì il dottorato in matematica applicata e in fisica teorica. Il saggio dal titolo Singularities and the Geometry of Space-Time, vinse il premio Adams.

Hawking ha occupato la cattedra lucasiana di matematica all’Università di Cambridge, la stessa che fu di Isaac Newton per circa 30 anni dal 1979 al 2009 ed è stato direttore del Dipartimento di Matematica applicata e fisica teorica di Cambridge.

Tra le sue idee più importanti: la radiazione di Hawking, una radiazione termica che si ritiene sia emessa dai buchi neri a causa degli effetti quantistici, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo, la termodinamica dei buchi neri e la partecipazione all’elaborazione di numerose teorie fisiche e astronomiche con altri scienziati, come il multiverso, la formazione ed evoluzione galattica e l’inflazione cosmica, la teoria per cui dopo il Big Bang l’universo abbia attraversato una fase di espansione rapidissima.

Tutte teorie spiegate con chiarezza e semplicità anche in numerosi testi di divulgazione scientifica rivolti al grande pubblico, anche fra i più piccoli come testimonia la serie di libri per ragazzi intitolati ‘La grande avventura dell’Universo’ (George) scritti con la sua seconda figlia Lucy.



Roberto Battiston ricorda Stephen Hawking

“Un uomo intrappolato in un corpo fragilissimo ma con una mente curiosissima. La sua è stata una storia straordinaria dal punto di vista umano oltre che scientifico.

Parlare con lui era come parlare con un marziano. Me lo ricordo quando è venuto a Ginevra a visitare l’esperimento sull’antimateria che stavamo completando. Sono rimasto molto impressionato da questo uomo fragilissimo che per quasi due ore è rimasto con noi a parlare. Davanti a noi c’era un uomo che andava in giro nonostante la sua malattia per capire, studiare. Si capiva che era un personaggio straordinario”.

Con queste parole il Presidente dell’Asi Roberto Battiston, ha ricordato Stephen Hawking l’astrofisico inglese di fama mondiale scomparso il 14 marzo che con il suo lavoro ha rivoluzionato la moderna cosmologia.



Stephen Hawking e il rapporto fra religione e scienza

Nei suoi ultimi anni di vita si professò ateo sebbene avesse manifestato in passato interesse per una visione panteista e non trascendente, affermò di “non essere religioso nel senso normale del termine”, ma di credere, in base alle proprie convinzioni strettamente cosmologiche, che “l’universo è regolato dalle leggi della scienza.

Le leggi possono essere decretate da Dio– disse- ma Dio non interviene per infrangere le leggi”. In un articolo del 2011 sostenne che Dio non può conciliarsi con la scienza e non è correlato con il nostro mondo, a tal proposito sostenne anche che l’esistenza non abbia causa e che non esiste quindi una causa precedente a essa.

Riguardo al rapporto fra religione e scienza l’astrofisico sostenne sul Times che “c’è una fondamentale differenza fra la religione, che è basata sull’autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perchè funziona”.

Hawking negli ultimi anni ha sostenuto che esiste sicuramente qualche forma di vita intelligente extraterrestre nell’universo data la sua immensità, ma che allo stesso non convenisse cercare un contatto diretto visto che se questi esseri fossero ostili e riuscissero ad arrivare fino a noi, vorrebbe dire che sono in possesso di una tecnologia così avanzata che se volessero potrebbero distruggere la Terra e l’umanità.



Stephen Hawking e i riconoscimenti ricevuti

E’ stato membro della Royal Society, della Royal Society of Arts, della Pontificia Accademia delle Scienze, mentre nel 2009 ha ricevuto dalle mani di Barack Obama la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America. Però non ha mai vinto il premio Nobel, secondo lo stesso astrofisico per l’assenza di prove sperimentali che provassero l’esistenza dei buchi neri primordiali e delle radiazioni di Hawking.

L’astrofisico è stato anche un’icona pop. Nel 1994 ha collaborato con i Pink Floyd prestando la sua voce sintetizzata al brano ‘Keep Talking‘, contenuto nel disco The Division Bell. E’ anche apparso nell’episodio 26 della stagione 6 di Star Trek: The next generation, esibendosi in una partita a poker con Einstein, Newton e il comandante Data. Matt Groening lo ha inserito sia in alcuni episodi dei Simpson che di Futurama.

Stephen Hawking nato 8 gennaio 1942, il giorno della morte di Galileo (8 gennaio 1642), morto il 14 marzo 2018, giorno della nascita di Einstein (14 marzo 1879): le incredibili coincidenze…

2018-03-19T19:01:12+01:00