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Liceo Battaglini di Taranto vince Romanae disputationes

TARANTO – Romanae disputationes, vince il liceo scientifico Battiglini di Taranto. La scuola tarantina raggiunge il primo posto tra gli scritti junior al concorso nazionale di filosofia, che quest’anno aveva come tema ‘la natura del bello’. ‘Sulle tracce del bello’, questo il titolo del saggio con il quale il team di ragazzi pugliesi, composto da […]

TARANTO – Romanae disputationes, vince il liceo scientifico Battiglini di Taranto.

La scuola tarantina raggiunge il primo posto tra gli scritti junior al concorso nazionale di filosofia, che quest’anno aveva come tema ‘la natura del bello’. ‘Sulle tracce del bello’, questo il titolo del saggio con il quale il team di ragazzi pugliesi, composto da Giuseppe Cardinale, Elio Simone La Gioia, Stefano Restaldi, Bianca Russo, Federica Stefanini e Manuel Altavilla, e’ riuscito ad ottenere l’ambito riconoscimento della pubblicazione con Loescher editore.

Guidati dal loro professore, Luigi Ricciardi, gli studenti si sono dapprima cimentati nella stesura del saggio sottoposto prima a un doppia revisione del testo, una operata dai referee del comitato didattico, l’altra dal comitato scientifico del concorso, composti da personalità del mondo accademico. Dopodiché gli studenti si sono confrontati nel convegno finale di Roma con i coetanei provenienti da tutto il territorio, più di duemila, con la tecnica medioevale della disputa che consiste nel difendere una tesi argomentando a contrario e cercando di convincere la giuria della bontà della propria convinzione sul bello.

I ragazzi in questi mesi di studio hanno fatto ricerche, lavorato in gruppo e condiviso il proprio lavoro con la squadra.

Anche qui c’e’ il bello, non e’ solo come sentimento, ma come bello totale, quello della condivisione dei saperi. Aiutare a pensare insieme, sviluppare le capacita’ critiche e dialettiche e, soprattutto, avvicinare i ragazzi alla filosofia e al suo linguaggio“, dice il professor Ricciardi, che alla domanda sul ruolo del professore aggiunge: “Il nostro ruolo dev’essere quello di fornire un metodo, un metodo di lavoro, coordinare e incoraggiare i ragazzi, metterli in condizione di imparare e di stare al passo in un mondo velocissimo, cosi’ come i saperi. Cio’ che conta e’ imparare come imparare, quindi di conseguenza il docente dev’essere un po’ socratico, sapere come sapere“.

 

2018-03-21T01:04:59+01:00