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Nave della Legalità, studenti: “Portiamo a casa voglia di cambiare”

CIVITAVECCHIA- “Il corteo del pomeriggio e’ stato molto emozionante: quando ho sentito quelle persone cantare con un’unica voce e si vedeva la gente affacciarsi, tutti uniti in un unico obiettivo, sembrava che davvero la mafia con questo gesto se ne sarebbe andata dallo Stato. Da quest’esperienza porto a casa la voglia di cambiare che ho […]

CIVITAVECCHIA- “Il corteo del pomeriggio e’ stato molto emozionante: quando ho sentito quelle persone cantare con un’unica voce e si vedeva la gente affacciarsi, tutti uniti in un unico obiettivo, sembrava che davvero la mafia con questo gesto se ne sarebbe andata dallo Stato. Da quest’esperienza porto a casa la voglia di cambiare che ho visto negli occhi di tutti i cittadini di questa meravigliosa citta’. Penso che cambieremo e che la mafia se ne andra’ per davvero come cantavano i cori“. A raccontare le emozioni provate lungo il corteo degli studenti a Palermo nel 26esimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio e’ Alessio, 14 anni, studente del liceo classico ‘Tacito’ di Terni, uno delle centinaia di ragazzi imbarcati sulla nave della legalita’ per #PalermochiamaItalia 2018.

Sulla nave, al termine di questo lungo 23 maggio, si respira aria di festa. Tante le emozioni raccontate dagli studenti coi volti arrossati per la marcia sotto il sole che dall’aula bunker si e’ ricongiunto con quello partito da via D’Amelio a via Notarbartolo, sotto l’albero Falcone, in un filo ideale che dal legame umano e lavorativo tra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si e’ unito alle giovani gambe dei ragazzi che da tutta Italia hanno cantato e urlato il loro secco ‘NO’ alla mafia. 26 anni dopo Palermo c’e’, decine di lenzuoli bianchi sventolano da balconi e finestre, dagli uffici si affacciano fogli bianchi. Al loro passaggio, gli studenti chiedono la solidarieta’ di tutti, perche’ per tutti sono stati ammazzati Giovanni e Paolo. Una “lezione di vita e di coraggio” la loro, scandita nei cori della marea umana che ha bloccato un pezzo di citta’ per commemorare le vittime.

A colpire gli studenti, molti alla loro prima volta sulla nave, sono state le parole di chi ha percorso un pezzo di strada con i giudici, le voci dei parenti delle vittime, Tina Montinaro e Claudia Loi. “Oggi e’ stata una giornata molto impegnativa e complessa da capire– racconta a diregiovani.it Luca, 17 anni, dell’istituto ‘Olivetti’ di Monza- Mi porto a casa ricordi importanti, perche’ sentire le testimonianze di uomini che hanno vissuto in prima persona queste vicende e di conoscenti e parenti delle vittime mi ha fatto capire che e’ molto importante continuare le azioni di queste persone. Ascoltando le testimonianze– aggiunge Luca- ho approfondito la storia delle vittime, ho un’idea molto piu’ completa degli avvenimenti e credo che potremo comprendere meglio quello che loro facevano per noi e che altri continuano a fare contro la mafia“.

A fargli eco Viviana, 13 anni, alla sua prima volta in nave: “È stato molto bello conoscere le persone che hanno avuto un contatto con le vittime di mafia, perche’ quando parlano esprimono il loro dolore, si capisce che hanno sofferto e soffrono ancora. A casa porto forti emozioni– racconta- e so molte piu’ cose sulla mafia, so che va combattuta e che non bisogna arrendersi mai. Ho cominciato a conoscere Giovanni Falcone durante le scuole medie, perche’ ce ne hanno parlato spesso quando facevano la differenza tra corretto e corrotto. Trovo sia un forte punto di riferimento per tutti, perche’ e’ una persona che non si e’ arresa e ha lottato per cio’ in cui credeva. Tutti dovrebbero prenderlo come esempio“.

Un’esperienza molto forte, di confronto e conoscenza. È questo la nave della legalita’ per Irene, 18 anni, dell’istituto ‘C. Balbo’ di Casale Monferrato “perche’ noi ragazzi siamo tutti qui ad onorare un insieme di persone morte per mano della mafia. È un bel messaggio quello che ci viene dato– continua- un messaggio di solidarieta’ e coraggio. Portero’ a casa il coraggio di queste persone, l’unione che c’e’ tra noi ragazzi che ho visto oggi nelle vie di Palermo e nelle diverse attivita’ che abbiamo fatto“. “È stata una giornata bellissima perche’ si e’ sentita l’energia di tutte le persone che vogliono cambiare la situazione– racconta Marco, 17 anni, dell’istituto ‘A. Sobrero’ di Casale Monferrato- Mi porto a casa tutte le voci che ho sentito, in particolare quella della professoressa Maria Falcone che gridava che si puo’ sconfiggere la mafia solo attraverso la societa’“.

2018-05-24T13:31:59+02:00