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Tra i banchi dell’Istituto Colombo di Roma per parlare di Editoria digitale

ROMA – “Lo scrittore scrive ogni giorno per lasciare qualcosa di sé che duri per sempre”. Così Patrizio Macci, talent scout e editor della casa editrice Kepler edizioni, ha introdotto l’incontro dal titolo “Da Whatsapp ai social all’ebook. Le nuove frontiere dell’editoria digitale per i giovani”, organizzato dall’agenzia di stampa Dire e Kepler edizioni, che […]

ROMA – “Lo scrittore scrive ogni giorno per lasciare qualcosa di sé che duri per sempre”. Così Patrizio Macci, talent scout e editor della casa editrice Kepler edizioni, ha introdotto l’incontro dal titolo “Da Whatsapp ai social all’ebook. Le nuove frontiere dell’editoria digitale per i giovani”, organizzato dall’agenzia di stampa Dire e Kepler edizioni, che si è tenuto presso l’istituto Colombo di Roma alla presenza di numerosi studenti e docenti dell’istituto.

Si è parlato di lettura, scrittura, editoria digitale e opportunità che il mercato dell’ebook offre ai ragazzi ma anche di come oggi i social, da Facebook a Instagram a Whatsapp, rappresentano un mezzo per scoprire nuovi talenti. A discutere sui cambiamenti dell’editoria e sull’importanza del libro in ogni sua forma sono stati la giornalista Valentina Renzopaoli, Patrizio Macci della casa editrice Kepler edizioni e la docente Maria Rosaria De Simone.

A portare la sua preziosa testimonianza sulle nuove opportunità offerte dal digitale in ambito editoriale è stata la giovanissima Nefer Anania che a febbraio ha pubblicato il suo primo ebook dal titolo Fine Line. “Nefer scrive ogni giorno. Non scrive al computer fisso. Lei scrive con il telefono messo in orizzontale”. Ed è proprio questa la novità.

Dopo il grande successo sulla piattaforma Wattpad dove aveva collezionato oltre un milione e mezzo di visualizzazioni, Nefer ha pubblicato il suo romanzo. “Scrivere per me è una grande passione, questa avventura mi ha aiutato a credere più in me stessa, se non avessi avuto lo stimolo dei lettori che mi hanno incoraggiato e stimolato non so ce l’avrei fatta”.

Una ragazza timida che da subito è piaciuta ai tanti ragazzi che hanno riempito l’alula dell’istituto e che, interessati, hanno partecipato attivamente con domande ed interventi: “scrivere ti ha aiutata a superare la timidezza?”,“ti sei pentita di aver rivelato la tua identità?”,“i commenti negativi ti hanno ferita?”. Poi un ragazzo ha preso coraggio, si è alzato e ha condiviso con i coetanei la sua esperienza di giovane poeta: “Amo leggere e scrivo poesie, in cui racconto la mia visione del mondo, e spesso non è bellissima”.

A concludere l’incontro è stata la professoressa De Simone che ha invitato i ragazzi a leggere di più. “Non lasciatevi scoraggiare dai testi che siete a obbligati a studiare a scuola. La lettura rappresenta uno stimolo per ognuno di cercare la propria strada e la propria creatività, perché dentro un libro spesso c’è un sogno, una storia bellissima, un’emozione”.

2018-06-01T15:48:24+02:00