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‘Città dei Ragazzi’ di Roma in festa: un luogo di accoglienza

Domenica ha aperto il suo parco per una giornata all'insegna della musica e dell'enogastronomia

18 Giugno 2018

ROMA – C’è un luogo in cui l’accoglienza e l’integrazione si realizzano impastando la farina e lavorando il legno.

È la ‘Città dei ragazzi’, il centro di volontariato che questa domenica ha aperto il suo parco per una giornata all’insegna della musica e dell’enogastronomia.

Una festa per tutti ideata per sostenere le attività e i progetti della Citta’ dei Ragazzi di Roma, che dagli anni ’50 offre assistenza e percorsi di inserimento per minori che non hanno una rete familiare.

Domenica la città ha ospitato l’evento “La citta’ dei ragazzi: i suoi mestieri e i suoi sapori”, un’occasione per presentare l’attività del centro e condividerla con la comunità.

I visitatori hanno gustato specialità italiane, come l’amatriciana cucinata dai volontari del comune laziale colpito dal terremoto, o la pizza preparata dai ragazzi del centro. Ma anche piatti etnici come il cous cous del Marocco e altri prodotti della cucina multietnica. Un percorso a tappe costruito negli spazi verdi della Citta’ dei Ragazzi, che ha ospitato anche l’esibizione dell’orchesta Papillon e uno spettacolo di danza, oltre ad animazioni per i più piccoli come attività con gli animali, tiro con l’arco e laboratorio d’arte bonsai.

Una domenica diversa durante la quale gli ospiti della comunità hanno avuto modo di mostrare le abilità acquisite durante l’anno, partecipando ai laboratori di formazione professionale di pizzeria, panificazione, falegnamerie e cura del verde.

“I ragazzi che arrivano da noi sono tutti minorenni provenienti da condizioni disagiate, la maggior parte di loro sono extracomunitari, ma ci sono anche giovani che hanno commesso reati di piccola entità o ragazzi senza famiglie – racconta il presidente dell’Opcr all’agenzia di stampa Dire – qui hanno la possibilità di costruirsi un futuro, alternando la didattica scolastica all’apprendimento di un mestiere artigianale. Noi costruiamo un percorso apposito per ogni ragazzo – prosegue – individuando quali sono le sue attitudini e le attività che preferisce”.

Nel laboratorio di panificazione incontriamo Sako, un aspirante pizzaiolo che assieme ai suoi compagni sta preparando gli impasti che serviranno per la giornata. “Qui mi diverto e posso imparare qualcosa”, dice, perché come ci spiega il presidente della città, “tutti i ragazzi arrivano con la voglia di lavorare ma non ne hanno gli strumenti, noi proviamo a dargli un aiuto concreto che gli permette di avere una nuova vita”.

2018-06-18T12:17:17+02:00