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A Venezia 75 ‘Sulla Mia Pelle’ : Alessandro Borghi è Stefano Cucchi

Dal 12 settembre al cinema con Lucky Red e in contemporanea su Netflix

ROMA – Il 12 settembre arriverà al cinema – distribuito da Lucky Red – Sulla Mia Pelle di Alessio Cremonini. Prodotto da Netflix, il film sarà presentato nella sezione Orizzonti alla 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si terrà dal 29 agosto all’8 settembre al Lido di Venezia.

La pellicola racconta gli ultimi 7 giorni della vita di Sefano Cucchi e del dramma della sua famiglia, in particola modo, di Ilaria Cucchi (sorella di Stefano).

Sulla Mia Pelle vede Alessandro Borghi nel ruolo di Stefano e Jasmine Trinca in quello di Ilaria

Il caso Cucchi: la realtà prima della rappresentazione

Il 22 ottobre del 2009 Stefano Cucchi muore all’ospedale Sandro Pertini di Roma durante la custodia cautelare. Al momento del decesso Stefano pesa 37 chilogrammi. Aveva solo 32 anni.

Il 15 ottobre, una settimana prima della morte, il geometra romano viene fermato dai carabinieri per possesso di droga. Perquisito in caserma, si scopre che il giovane è in possesso di 21 grammi di hashish, tre confezioni impacchettate di una dose di cocaina, una pasticca di sostanza inerte, una pasticca di un medicinale. Quando per Cucchi viene decisa la custodia cautelare non presenta segni di traumi fisici.

Il 16 ottobre viene processato per direttissima. In quell’occasione si vedono chiari gli ematomi agli occhi e la difficoltà nel camminare. Il giudice, nonostante le condizioni del ragazzo, decide di confermare la custodia cautelare.

A seguito dell’udienza le condizioni fisiche di Cucchi peggiorano. All’ospedale Fatebenefratelli il referto che viene stilato parla di lesioni ed ecchimosi alle gambe, al viso, all’addome, all’addome. Si richiede il ricovero che, però, non avverrà per il mancato consenso del paziente.

Il 22 ottobre Stefano muore all’ospedale Sandro Pertini.

Ci sono voluti otto anni affinché la procura di Roma accusasse di omicidio preterintenzionale, calunnia e falso i 5 carabinieri imputati: i militari Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, accusati di omicidio preterintenzionale, il maresciallo Roberto Mandolini di calunnia e falso, lo stesso Tedesco, insieme con Vincenzo Nicolardi, di calunnia. L’8 febbraio si è tenuta l’udienza di quella che è la 148esima vittima all’interno delle carceri italiane nel 2009.

2018-07-30T11:53:25+02:00