LIDO DI VENEZIA – Orrore, disumanità, vite strappate e dolore. Così potrebbe riassumersi la vicenda raccontata in 22 July (22 Luglio) di Paul Greengrass, tratto dal romanzo One of Us di Asne Seierstad. Il film – in Concorso alle 75esima Mostra del Cinema di Venezia, che si terrà fino all’8 settembre – racconta la vera storia delle conseguenze del peggior attacco terroristico perpetrato in Norvegia.
Era il 22 luglio del 2011 quando Anders Behring Breivik un estremista di destra, interpretato da Anders Danielsen Lie, uccise 77 persone facendo esplodere un’autobomba a Oslo e compiendo poi un omicidio di massa in un campeggio di adolescenti. La motivazione di tale barbarie risiede nel rifiuto del multiculturalismo in Europa. La pellicola segue il viaggio fisico ed emotivo di un sopravvissuto, interpretato da Jonas Strand Gravli: il protagonista poteva scegliere se farsi inghiottire dalle gravi lesioni provocate dai colpi di arma da fuoco o vivere. Lui ha scelto la vita.
“Non è un film sull’aggressione e di come la Norvegia ha lottato per la sua democrazia. Ha combattuto contro questa minaccia ed è diventata più forte– ha raccontato in conferenza stampa Greengrass– Sono orgoglioso di aver lavorato con questo cast (Anders Danielsen Lie, Jonas Strand Gravli, Jon Oigarden, Isak Bakli Aglen, Seda Witt, Maria Bock, Thorbjorn Harr). Noi abbiamo voluto offrire umilmente al mondo uno spunto di riflessione su quello che ci circonda trattando gli eventi in modo rispettoso per non alimentare il dolore delle vittime e delle famiglie“. E conclude: “Vorrei che i giovani vedessero questo film. Ecco perché ho scelto Netflix come partner“.
143 minuti che racchiudono un’ideologia sbagliata che entra in collisione con l’innocenza delle vittime e con la violazione della libertà. Con il regista britannico si parte per la Norvegia. Un viaggio tanto straziante quanto speranzoso: prima mostra la brutalità dei fatti, poi cattura il processo di recupero di chi quel giorno non ha visto un cielo blu ma un fiume di sangue e di una nazione che ha lottato per la democrazia.
“I giovani devono vincere questo argomento per vivere come vogliono. Non basta la sicurezza nazionale– ha affermato l’autrice del libro– I testimoni (nella realtà e nel film) sono andati a deporre i fatti per sconfiggere Breivik. Questa deve essere la sfida di domani“.