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Nadia Toffa dopo la polemiche sul cancro-dono: “Non mi sono espressa in modo chiaro”

"Le parole a volte sono limitanti"

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ROMA – Nadia Toffa – tornata in tv, al timone de Le Iene – ha parlato per la prima volta ufficialmente dopo la polemica che l’ha investita nei giorni scorsi in cui definiva il cancro un dono.

“Purtroppo non tutti hanno colto e ci sta che la mia comunicazione non sia stata immediatamente comprensibile”, ha detto la conduttrice in un’intervista al Corriere.it. Il cancro, ha spiegato, “è una sfiga che ho saputo trasformare in un dono, cioè la forza che ha saputo tirarmi fuori. Ho cercato di trasformare quest’accidente che ovviamente mai e poi mai avrei voluto, in un’opportunità per riuscire a conviverci”.

Insomma, Nadia ha fatto marcia indietro, dicendo di essere stata fraintesa: “Non mi sono espressa in modo sufficientemente chiaro, le parole a volte sono limitanti: io non credo di avere chissà quali risorse però sono riuscita a rovesciare l’ottica della malattia per vederci un’opportunità, come dicevo prima. Non sconfiggerlo, che è un’altra cosa purtroppo, ma provare a combatterlo anche in un’altra maniera, diciamo di lavorarlo ai fianchi…”.

Lo sfogo su Instagram

Qualche giorno fa il primo sfogo su Instagram, in cui la iena si era scagliata contro quelli che ha definito “webeti”: “Gli webeti proprio perché ebeti continuano a ridere della parola dono. Non ho mai sostenuto di essere fortunata ad avere il cancro. Sono pazza secondo voi?!”.

Ecco il lungo post.

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Gli webeti proprio perché ebeti continuano a ridere della parola dono. Non ho mai sostenuto di essere fortunata ad avere il cancro. Sono pazza secondo voi?!probabilmente chi non capisce e ride per fortuna sua non è mai entrato in un reparto di oncologia pediatrica. I Bambini lì sorridono e ridono non perché felici ne’ perché si sentono fortunati di avere il cancro ma perché hanno spirito di sopravvivenza e sanno che la vita continua nonostante la malattia e così i loro genitori che sono con loro a sostenerli ogni giorno cercando di portatgli allegria. Sono scemi? O si sono trovati in quella situazione e cercano di sopravvivere?! chiedetevelo davvero! Il cancro è un dono per loro? Avessero potuto scegliere cosa avrebbero deciso per i loro figli? Quel destino infame? Ne sono felici? O Provano solo a essere sereni per dare coraggio ai loro piccoli.Tra l’altro sono gli stessi psicologi e medici a dire che un atteggiamento positivo aiuta. Motivo per cui esiste la clownterapia. Fin dall’esordio della mia malattia ho sestenuto che l’unica speranza che abbiamo contro il tumore è la medicina. Con radio e chemio…..uniche cure esistenti….Magari con la forza di volontà si potesse guarire…. non è ovviamente così Ma di certo un atteggiamento positivo aiuta e questo lo dice la scienza non la sottoscritta. Dunque imparate a non giudicare e fatevi un giro negli ospedali o a casa dei malati oncologici. Non c’è un funerale in corso perché le persone sono ancora vive e sono felici di esserlo e così le persone che li assistono ovviamente, con dolore e strazio ma con resilienza. Non credo sia difficile provare a immedesimarsi. Provateci snche per poco. Fate uno sforzo su. Forse forse riuscite a capire. Sono stata in zone di guerra…in Iraq per la precisione e dove esplodono le bombe i bambini giocano a pallone. E le mamme preparano il te. La vita è più forte e sono convinta che quei bambini che giocano non offendono i soldati e nemmeno quelle mamme che preparano da mangiare ai loro figli. Così come i bimbi dei reparti d’ospedale che ridono non offendono i medici. È solo la vita che continua a scorrergli nelle vene. È semmai una manna dal cielo. Ognuno è libero di viv

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2018-10-01T17:38:40+02:00