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“Barbarie Italiana”. A Montecitorio va in scena il teatro per cento studenti

Il 22 novembre, in vista della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, nella Sala della Lupa il format di Betta Cianchini

“Barbarie Italiana”. A Montecitorio va in scena il teatro per cento studenti

Il 22 novembre, in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nella Sala della Lupa il format di Betta Cianchini


Roma – La Sala della Lupa a Montecitorio diventa teatro per un giorno. Giovedì 22 novembre cento studenti di diversi istituti romani assisteranno alla messa in scena di “Barbarie Italiana” – Fateci smettere questo spettacolo. Un progetto formativo, informativo e performativo di sensibilizzazione artistica sul tema della violenza contro la donna, presentato già in tante parti d’Italia in collaborazione con le associazioni che ne hanno condiviso il contenuto: BeFree, AssoLei, DGayProject, Punto D, C.A.M.(Centro Ascolto Uomini Maltrattanti) e attualmente con il grande e prezioso lavoro de “Le Funambole”, di cui l’ideatrice e autrice Betta Cianchini è socia fondatrice.  Un appuntamento in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che vedrà tanti ragazzi insieme ad alcuni Deputati, alla Vice Presidente della Camera Maria Edera Spadoni e alle giovanissime attrici della Compagnia Tacco 16 di Laura Milani e Francesca R. Miceli Picardi dare voce a testimonianze di un vissuto doloroso e difficile.

La storie italiane di una madre e di suo figlio, quella di un uomo e quella di una donna sono state scelte tra i 19 racconti del format, proprio per restituire la visione di un vissuto maschile e di uno femminile. Seguirà la lettura dei racconti presi per  strada tra Roma e provincia dalla stessa autrice. Testimonianze che tradiscono la vera natura del fenomeno, dimostrando che ci troviamo in presenza di un fenomeno culturale e trasversale.

 “Barbarie Italiana” è un puzzle di tante storie di vita quotidiana che hanno alla base le stesse violente dinamiche culturali ed emotive: non una mera narrazione di un unico fatto di cronaca, perché raccontarne la crudeltà rischierebbe di abusare di una vita che già di suo è stata intrisa di soprusi e dolorosa profanazione. 

«Questo progetto si ripromette di portare alla ribalta il problema da un punto di vista troppo spesso ignorato: gli uomini violenti sono stati prima di tutto figli, fratelli, quindi alunni. E’ soprattutto a loro che dobbiamo parlare. Una vera e propria maratona teatrale per raccontare e denunciare una barbarie italiana che non smetteremo di raccontare fino a quando ci saranno ancora casi di femminicidio», spiega Betta Cianchini. «E’ importante portare nelle scuole la testimonianza della fondamentale differenza tra amore e possesso»

Betta Cianchini ha già presentato il suo lavoro in diverse sedi istituzionali ed è stata invitata per ben due volte a prendere parte alla Giornata Mondiale contro la Violenza sulla donna indetta dall’O.N.U.nel 2013 e nel 2014. Nel 2015 ha avuto l’onore di essere invitata al Quirinale per la celebrazione della giornata della donna dal Presidente Napolitano per il suo “importante lavoro e zelo nella battaglia contro la violenza sulla donna”.

2018-11-20T13:36:41+01:00