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L’esordio letterario di Pif con “…Che Dio perdona a tutti”

È uscito il primo romanzo di uno degli autori e attori più vivaci e interessanti del panorama televisivo, radiofonico e cinematografico

22 Novembre 2018

L’esordio letterario di Pif con “…Che Dio perdona a tutti”

È uscito il primo romanzo di uno degli autori e attori più vivaci e interessanti del panorama televisivo, radiofonico e cinematografico


Roma – Tra le novità letterarie di questo mese di novembre c’è un esordio che merita di essere raccontato. Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, è certamente uno dei volti ed una delle voci più interessanti del panorama dello spettacolo (dalla radio alla tv e fino al cinema). Personaggio istrionico, acuto e vivace oggi conferma il suo talento pubblicando il suo primo romanzo intitolato “…Che Dio perdona a tutti”.  Dopo un inizio da assistente alla regia con Franco Zeffirelli e Marco Tullio Giordana, nel 2000 Pif è diventato autore televisivo, acquistando poi celebrità con “Le Iene” e confermandosi una mosca bianca nel dietro e dentro il piccolo schermo con “Il testimone”, il suo primo programma individuale realizzato nel 2007 per Mtv. LA TRAMAArturo è un trentacinquenne, non ha ancora una fidanzata e fa l’agente immobiliare. Il suo principale obiettivo nella vita è mantenere immutato lo stato delle cose. Ha poche passioni che condivide con gli amici di sempre. La più importante e irrinunciabile è il cibo: famoso per la sua pignoleria gastronomica, gli amici spesso si fanno il segno della croce quando al ristorante è il suo turno di ordinare. Arturo ricambia la loro tolleranza, immolandosi come portiere per le partite di calcetto. Questa è la sua routine, fino al giorno in cui entra in scena Lei: la figlia del proprietario della pasticceria che fa le iris più buone di Palermo, il dolce preferito di Arturo. E in un istante diventa la donna dei suoi sogni. Sveglia, intraprendente, ma anche molto cattolica, Lei sulla religione ha la stessa pignoleria di Arturo sui dolci. È proprio così che lui la conquista, sostituendo l’uomo che ha il compito di interpretare Gesù durante una Via Crucis. Quel giorno è per Arturo un vero calvario, perché durante il tragitto si accorge di avere dimenticato qualsiasi nozione della religione cattolica e sbaglia tutto, dando vita a una rappresentazione ai limiti del blasfemo. Ciò nonostante, Lei si innamora e per un periodo felice i due stanno insieme, senza che lei si accorga della sua indifferenza religiosa né, tanto meno, senza che Arturo la confessi… Questo precario equilibrio, fatto di verità non dette e risposte liturgiche mezzo inventate e mezzo bofonchiate, non può durare: quando Lei si accorge della freddezza cattolica del compagno, la loro vita di coppia esplode. Per qualche giorno lui para i colpi, ma poi, un po’ per sfinimento e un po’ per provocazione, decide di applicare alla lettera le regole e gli insegnamenti del cristianesimo, di praticare la parola di papa Francesco…

2018-11-22T15:36:44+01:00