ROMA – È già finita. La storia d’amore tra Asia Argento e Fabrizio Corona è arrivata al capolinea. Solo una settimana fa, la coppia aveva ufficializzato le presentazioni tra l’attrice e il figlio del fotografo.
L’Argento ha messo la parola fine con un post su Instagram: “La mia vita sembra un film dei Monty Python diretto da David Lynch. Una farsa grottesca. Mi faccio due risate e scendo da sta giostra”. Ad ufficializzare la notizia è Chi, nel numero questa settimana in edicola. Dopo un mese vissuto intensamente tra weekend in famiglia e ospitate tv, Asia e Fabrizio si dicono addio senza un apparente motivo.
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La storia frutto di un contratto del valore di 100 mila euro
La verità, però, sarebbe un’altra. La storia d’amore flash tra Asia Argento e Fabrizio Corona sarebbe frutto di un vero e proprio contratto stipulato tra i due. Il re dei paparazzi avrebbe “ingaggiato” la figlia di Dario Argento per l’operazione mediatica che ha tenuto incollati alla tv e ai social tantissimi italiani. Il tutto per 100 mila euro.
A rivelarlo è Alberto Dandolo nella rubrica MilanoSpia su Dagospia. Il contratto avrebbe avuto vari punti: step ad alto tasso mediatico che avrebbero avuto la loro conclusione con la partecipazione di Asia all’Isola dei Famosi.
“Furbizio Corona – si legge – ha assunto una nuova dipendente: ARGENTO ASIA. Si sussurra che il contratto di collaborazione in esclusiva sia costato al tatuato di Corso Como circa 100 mila euro. L’accordo prevedrebbe: Innamoramento Furbizio – Asia (foto + interviste tv). Presentazione dei rispettivi figli e familiari: Corona presenta Carlos ad Asia.
Corona incontra Anna Lou e poi il suocero Dario (il tutto in 3 step). L’ira di Morgan , ex di Asia e padre di Anna Lou (intervista e foto esclusive…operazione ancora in standby ). La crisi del rapporto Corona –Asia: Furbizio cerca sollazzo in qualche sua ex e mette in discussione l’amore per Asia. La rottura definitiva: il dramma di Asia.
Asia per dimenticare Furbizio fugge sull’Isola dei morti di fama….Furbizio in studio da Cologno invoca (a suon di euro) perdono…”