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Crocifisso nelle aule? La parola ai ragazzi

ROMA – “Il crocifisso per me è il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni: non vedo che fastidio possa dare nelle nostre aule scolastiche anzi, può aiutare a far riflettere”. Risalgono a pochi giorni fa le parole del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti in merito alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. […]

ROMA – “Il crocifisso per me è il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni: non vedo che fastidio possa dare nelle nostre aule scolastiche anzi, può aiutare a far riflettere”. Risalgono a pochi giorni fa le parole del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti in merito alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Una presa di posizione che si estende anche al presepe natalizio, perché è un simbolo che “fa parte della nostra identità”.

Le dichiarazioni rilasciate durante il congresso della Fidae, la federazione di scuole cattoliche paritarie, hanno suscitato reazioni opposte nell’opinione pubblica, ma cosa ne pensano gli studenti? Intervistati dai loro stessi coetanei, i ragazzi ospiti nella redazione dell’agenzia di stampa Dire, hanno espresso il loro parere. Paolo, studente di Brindisi, ha contestato le parole del ministro “perché il crocifisso non fa parte della storia d’Italia e non si dovrebbe favorire una religione solo perché c’è una maggioranza”.

Favorevole, ma solo in parte, è invece Marica, liceale di Reggio Calabria: “La scelta deve essere a discrezione degli studenti delle singole classi, perché in questo modo si evita di infastidire gli alunni che professano una religione diversa da quella cattolica”. In generale, dunque, prevalgono le opinioni negative. “È una cavolata- commenta un ragazzo- Penso che la scuola nasca come un istituto pubblico laico e il crocifisso non va messo nelle classi perché potrebbe dar fastidio agli studenti di altre religioni”.

Più tollerante Valentina, dell’istituto Machiavelli di Roma, perché “l’Italia è un Paese prevalentemente cattolico”, ma allo stesso tempo “sarebbe meglio non appenderlo, visto che ci sono anche altri ragazzi di religioni diverse a cui potrebbe dare fastidio, ed è meglio andare incontro alle esigenze di tutti”. “L’Italia sta diventando un Paese pieno di culture diverse- continua una sua collega- e credo sia ingiusto che un ragazzo islamico o ebreo si ritrovi con un simbolo sacro che non ha a che fare con la sua religione”.

  

2018-12-05T17:09:10+01:00