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‘Gnanzou vince il Premio “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”

Esce oggi il video del brano dei Pupi di Surfaro che omaggia la Dichiarazione universale dei diritti umani nei 70 anni della sua ricorrenza

10 Dicembre 2018

Roma – Esce oggi, in occasione del 70° anniversario della firma a Parigi della Dichiarazione universale dei diritti umani, il videoclip di “‘Gnanzou”. Il brano dei Pupi di Surfaro si è aggiudicato il Premio “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, riconoscimento dedicato a chi sa meglio interpretare e diffondere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani. La canzone tratta il delicato tema dell’immigrazione e delle stragi nelle acque del Mediterraneo.

«’Gnanzou è il verso della “Cialoma”, il canto tradizionale che accompagnava la pesca del tonno rosso in Sicilia – raccontano i Pupi di Surfaro – La mattanza. Quando centinaia di grossi tonni venivano trascinati nella camera della morte e venivano letteralmente massacrati in un mare siciliano che si tingeva di rosso del sangue di questi poveri pesci.

A questa particolare e surreale suggestione ci siamo ispirati per dedicare questo nostro brano alle vittime del mar mediterraneo. Sono le vittime della guerra, le vittime della fame, della miseria, dell’arroganza e dell’indifferenza. ‘Gnanzou è un’invocazione, una preghiera affinché libertà, uguaglianza, dignità e fratellanza, principi affermati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, non restino più, in nessun caso, valori da affermare solo sulla carta. Per questo la nostra parola si leva alta e si fa grido, per il dovere che abbiamo di accogliere e concedere asilo a chi scappa da un inferno che è tale per secoli della nostra storia del nostro assurdo imperialismo».

Il brano si avvale della collaborazione del musicista senegalese Jali Diabate ed è estratto da Nemo profeta, ultimo album dei Pupi di Surfaro.

Il videoclip è ambientato nei paesaggi caratteristici della Sicilia del gruppo. Le miniere di zolfo, dismesse e abbandonate, ridotte a discariche, dell’entroterra nisseno. I boschi di pini ed eucalipti delle colline. L’Etna, il vulcano. E il mare. Che unisce e separa. Che brucia e rinfresca. Che culla e che affonda.

Una danzatrice, che lotta con rabbia e passione intensa. Dentro una stanza vuota.

Un bambino. In casa sua. Inconsapevole, ignaro. Circondato dai suoi giocattoli.

A creare uno spaccato profondo. Tra il vissuto e il rimandato. La verità e la rappresentazione. La consapevolezza e l’illusione. La crudeltà e l’incoscienza.

Con finale a sorpresa.

La tematica dei diritti e dell’accoglienza è particolarmente sentita dalla band siciliana: dal 16 al 28 ottobre la band ha attraversato a piedi la Sicilia partendo da Caltanissetta e passando per un luogo simbolo come il CARA di Mineo, fino ad arrivare a Lampedusa, percorrendo 250 chilometri in 10 tappe in un ideale viaggio dell’accoglienza, idealmente percorso al contrario, e che è solo una piccola parte del cammino che migliaia di migranti fanno per raggiungere la nostra terra.

I Pupi di Surfaro sono: TOTÒ NOCERA alla voce e alle percussioni, SALVO COPPOLA al basso e PIETRO AMICO alla batteria e ai sequencer.

La band sarà in concerto a Roma il 13 dicembre 2018 alle ore 21 al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica di Viale Pietro de Coubertin 30.

2018-12-10T15:34:48+01:00