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Volontari al servizio della comunità, al via il Corpo Europeo di Solidarietà

ROMA – Volontariato, tirocinio e lavoro, nazionale e transfrontaliero, e progetti di solidarietà promossi da gruppi di giovani. Sono le tre direzioni in cui si sviluppa il Corpo Europeo di Solidarietà, la nuova iniziativa dell’Unione Europea gestita in Italia dall’Agenzia Nazionale per i Giovani (Ang) tutta dedicata a ragazzi e ragazze tra i 18 e […]

ROMA – Volontariato, tirocinio e lavoro, nazionale e transfrontaliero, e progetti di solidarietà promossi da gruppi di giovani. Sono le tre direzioni in cui si sviluppa il Corpo Europeo di Solidarietà, la nuova iniziativa dell’Unione Europea gestita in Italia dall’Agenzia Nazionale per i Giovani (Ang) tutta dedicata a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 30 anni.

Il programma è stato presentato stamattina nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma dal direttore generale dell’Ang Domenico De Maio e dal capo dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale Valeria Vaccaro, con una rappresentanza di giovani volontari che hanno raccontato la propria esperienza.

Ammontano ad oltre 375,6 milioni di euro le risorse destinate in Europa al programma per il biennio 2018-2020, oltre 10 milioni i fondi assegnati all’Italia solo nel 2019 a progetti rivolti alle nuove generazioni, di cui il 90% sarà dedicato ad attività di volontariato e progetti di solidarietà e il 10% a tirocinio e lavoro.

Obiettivo del programma – che si avvale di una piattaforma europea in cui i candidati possono entrare in contatto con le organizzazioni accreditate in ambito digitale (europa.eu/solidarity-corps) – è offrire ai giovani europei l’opportunità di aiutare comunità e popolazioni, acquisendo al contempo soft skills e rafforzando la coesione, la democrazia, l’inclusione sociale e la cittadinanza in ambito comunitario. Al termine dell’esperienza sarà possibile ottenere lo ‘youthpass’, un attestato riconosciuto dalle agenzie di tutti i Paesi.

I progetti di volontariato sono attività a tempo pieno, individuale o di gruppo, che possono durare dai 2 ai 12 mesi, e contribuiscono al rafforzamento delle comunità, consentendo ai volontari di acquisire esperienze, abilita’ e competenze che migliorano sviluppo personale e occupabilità.

Ma “oltre all’eredita’ del servizio volontario europeo, che entra in questo programma- spiega all’agenzia di stampa Dire De Maio, che ha aperto la conferenza ricordando le vittime dell’attentato di Strasburgo- la grande novità sono i progetti di solidarietà, che guardano ai gruppi informali. I ragazzi possono costituire un gruppo, con un loro rappresentante, un documento di riconoscimento e un Iban, e presentare il proprio progetto all’Ang, che valuterà se approvarlo”.

I progetti di solidarietà consentono a gruppi di giovani (almeno cinque) o organizzazioni giovanili per loro conto, di mettersi in gioco a favore di una comunità locale per un periodo tra i 2 e i 12 mesi. Ambiente, cultura, comunicazione, assistenza. Sono diversi gli ambiti in cui il Corpo Europeo di Solidarietà permette di sperimentarsi, anche in modo trasversale.

È il caso di Elise Contion, 23 anni, volontaria francese che ha partecipato in Italia al progetto Radio FinestrAperta dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (Uildm), una web radio, “uno spazio libero dove persone con o senza disabilità possono condividere pensieri e opinioni”.

Esperienze che spesso cambiano i progetti di vita e aiutano a trovare la propria strada. Come è stato per Antonio Martis, 28 anni, che nel 2012 ha deciso di diventare volontario Sve con un progetto di web tv: “Ho imparato ad essere un formatore- racconta- a gestire progetti e ho deciso di fare anche il servizio civile nazionale, finché la mia passione si è trasformata in un lavoro. L’esperienza all’estero però- sottolinea- mi ha dato la consapevolezza di cosa significa essere un cittadino europeo.

“Crediamo che non ci sia strada alternativa a quella di dar voce ai ragazzi- continua alla Dire De Maio- Il corpo europeo di solidarietà lo fa rafforzando le competenze trasversali, le soft skills’. Credo sia importante raccontare questo programma ai nostri ragazzi per fare in modo che questa sia un’opportunità calata nella profondità del nostro Paese, nelle periferie, nei comuni, nelle aree interne”.

Fornire uno strumento ai giovani, ma anche garantire ai tanti Neet condizioni di parità, riducendo le disuguaglianze. È questa la spinta che guida il programma secondo Vaccaro, che sottolinea come gli obiettivi del Corpo siano in linea con gli youth goals e, più in generale, con la strategia per la gioventù approvata in Europa alla fine di novembre e basata su tre pilastri: mobilitare, collegare e responsabilizzare i giovani.

“L’obiettivo è realizzare una società inclusiva in cui sia garantito uguale accesso ai giovani- precisa Vaccaro- fornire opportunità di dialogo e coesione sociale, creare occupazione di qualità e permettere un apprendimento di qualità”. Sarà possibile presentare all’Ang le proposte progettuali sulla base di tre scadenze annuali (febbraio, aprile, ottobre 2019) secondo le regole contenute nella Guida al Programma.

2018-12-12T14:15:05+01:00