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Ministro Bongiorno inaugura l’anno accademico della Cusano

Rettore Fortuna: "In questi 12 anni progressi significativi"

ROMA – L’anno accademico 2018-2019 dell’Università Niccolò Cusano è stato inaugurato stamattina dalla relazione del ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno.

“Quando si parla di violenza contro le donne si deve indagare a fondo sulle ragioni storiche- ha ammonito il ministro- ricordo che nel 1919 la donna non era soggetto giuridico perché era sottoposta alla tutela maritale o che fino al 1968 è rimasto in vigore lo ius corrigendi, ossia la possibilità per l’uomo di ‘correggere’ la propria compagna o moglie se non corrispondeva alle sue aspettative. Forse in pochi ricordano che in questo Paese vigeva una legge che puniva con il carcere la moglie fedifraga o che fino al 1981 la donna era equiparata a un motorino. Se infatti- ha spiegato Bongiorno- l’uomo cagionava la morte del coniuge, della figlia o della sorella nell’atto in cui ne scopriva la relazione carnale e nello stato d’ira, era punito da 3 a 7 anni, la stessa pena erogata a chi da’ fuoco a un motorino”.

Il ministro ha quindi aggiunto: “Gli uomini vengono da un certo tipo di legislazione che ha creato questo tipo di cultura. Non è un caso se le donne in passato non sceglievano di studiare Diritto, considerato ad esclusivo appannaggio del maschio. La prima donna che si laureo’ in Diritto fu Maria Pellegrina Amoretti, un evento che provocò un tale scandalo che Parini le dedico’ una poesia, in cui ribadiva comunque la visione maschilista per cui una donna si sarebbe trovata in difficoltàin un campo da ‘maschi’. Lidia Poet fu la prima donna che, nel 1883, si iscrisse all’albo degli avvocati e anche la prima ad esserne subito cancellata”.

“Esiste una documentazione, che farei leggere a tutti gli studenti, in cui si spiegano i motivi per cui la donna non poteva fare l’avvocato- ha proseguito il ministro- Il primo è una ragione di causa lessicale: la legge professionale non parlava di avvocate, ma avvocati. Secondo: la toga non poteva essere indossata sopra abiti femminili, era considerato poco consono. Terzo: le avvocate potevano essere favorite dai giudici per la loro ‘leggiadria’”.

Dopo il ministro Bongiorno, è stata la volta dell’intervento del magnifico rettore Fabio Fortuna, che ha sottolineato: “Nei dodici anni trascorsi la nostra università ha realizzato progressi significativi, registrando un processo di crescita rapido, intenso e costante. L’offerta formativa si articola in sei aree di riferimento (economica, giuridica, politologica, della formazione, psicologica e ingegneristica), in cui sono attivi 14 corsi di studio che, in molti casi, prevedono piu’ indirizzi: Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze della Formazione, Psicologia e Ingegneria. E’ in fase di realizzazione un importante progetto che prevede per il prossimo anno accademico l’attivazione dei corsi di laurea triennale e magistrale nell’area della biologia molecolare”.

Il rettore ha precisato che “gli studenti, sempre al centro del sistema Unicusano, possono acquisire conoscenze e competenze in modo diversificato, con l’indiscutibile vantaggio di poter scegliere come, dove e quando studiare e con la proficua opportunità di prendere confidenza con gli strumenti telematici che dovranno sicuramente utilizzare in qualsiasi contesto lavorativo. L’esistenza di tre metodologie didattiche differenziate, consente ai discenti di scegliere quella più congeniale alle loro esigenze e preferenze”.

All’apertura dell’anno accademico è intervenuto anche il presidente della Società delle Scienze Umane Stefano Bandecchi, che ha invitato i presenti all’inaugurazione dei nuovi spazi dell’ateneo, prevista per il primo trimestre del 2019. Una nuova ala dell’università da 52mila metri quadri immersi in più di 6 ettari di verde, un’aula magna da 650 metri quadri, ma anche aule, laboratori informatici e per la ricerca, biblioteche, sala convegni e tutor rooms, per un investimento di circa 40 milioni di euro.

2018-12-18T17:11:22+01:00