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Spotting ovulatorio

Ogni irregolarità del ciclo risveglia nel collettivo giovane e adulto delle paure ancestrali che si aggrappano ad un terreno di sabbie mobili dove gli utenti sembrano impotenti e soprattutto frammentati, alla ricerca disperata di qualcuno sul web che riesca a connettere i pezzi della realtà. Le perdite durante il ciclo destabilizzano maggiormente: perdite dalle diverse […]

Ogni irregolarità del ciclo risveglia nel collettivo giovane e adulto delle paure ancestrali che si aggrappano ad un terreno di sabbie mobili dove gli utenti sembrano impotenti e soprattutto frammentati, alla ricerca disperata di qualcuno sul web che riesca a connettere i pezzi della realtà.
Le perdite durante il ciclo destabilizzano maggiormente: perdite dalle diverse sfumature di colore e consistenze che attivano sempre la paura di una gravidanza indesiderata nonostante in molti casi ci sia comunque l’uso di contraccettivi.

Cosa è lo spotting ovulatorio??!!

Al contrario di come molti pensano, parlare di spotting e di spotting ovulatorio è esattamente la stessa cosa. Anche se le perdite ematiche possono verificarsi in qualsiasi momento, la loro comparsa durante l’ovulazione è sicuramente più frequente. Durante l’ovulazione infatti segue un brusco calo degli estrogeni (sbalzo ormonale) che solitamente precede di qualche giorno il picco ovulatorio, definito picco di LH e che provoca un piccolo sfaldamento della mucosa uterina. Il picco di LH dura solitamente 36-48 ore ed è costituito da molteplici liberazioni di ormoni in grande quantità, secreto in modo pulsatile.
Subito prima del picco di LH, le ovaie cominceranno ad aumentare in modo significativo i livelli di progesterone mentre il follicolo dominante a diminuire l’estradiolo. Il picco determina così la completa maturazione del follicolo dominante. L’ovulazione, cioè il rilascio della cellula uovo da parte del follicolo maturo, avviene da 16 a 32 ore dopo l’inizio del picco.
Lo spotting può essere provocato da cause definite disfunzionali come alterazioni ormonali da stress, pre-menopausa, disturbi del comportamento alimentare (specie bulimia) e obesità oppure può essere legato a cause organiche come cisti ovariche, vaginosi e vaginiti, ectopia del collo dell’utero, polipi e fibromi, endometriosi, lesioni precancerose o tumorali; menopausa precoce, disfunzioni tiroidee, diabete.
Lo spotting, inoltre, si verifica nel 10% circa delle donne che iniziano a fare uso di un contraccettivo ormonale (pillola, anello vaginale, spirale), normalmente nel primo mese, quando il dosaggio di estrogeni è troppo basso, e le perdite diventano un sintomo dell’adeguamento fisico, tra progesteroni ed estrogeni.
La durata dello spotting ovulatorio dipende principalmente dalla causa che lo ha provocato. In caso di assunzione di contraccettivi lo spotting ha in genere una durata di circa quattro giorni. Generalmente se la durata dello spotting supera i quattro giorni sarebbe opportuno contattare il proprio ginecologo per fissare un appuntamento per un controllo.
Solo il ginecologo, infatti, con la sua conoscenza e con la strumentazione adeguata, sarà in grado di fare tutte le valutazioni necessarie per capire qual è la causa del problema e il migliore trattamento per risolverlo.

E se fossero delle perdite da impianto?

Le perdite da impianto in gravidanza possono presentarsi una decina di giorni dopo l’avvenuto concepimento (quindi leggermente in anticipo rispetto alle mestruazioni), mentre le perdite premestruali fanno la loro comparsa qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo. Tuttavia in alcuni casi è facile confondere i due tipi di perdite soprattutto se le mestruazioni sono irregolari o lo spotting da impianto arriva intorno al dodicesimo giorno (o addirittura dopo) dal concepimento. All’ovulo fecondato a volte possono occorrere altri 7-8 giorni per percorrere la tuba, arrivare nell’utero e scegliere il luogo adatto dove annidarsi.
Nei casi in cui le perdite da impianto facciano la loro comparsa nel periodo vicinissimo all’arrivo del ciclo mestruale il consiglio è di effettuare il test di gravidanza per togliere qualsiasi dubbio.
Un altro elemento che può aiutarci a capire le perdite da impianto e distinguerle dallo spotting premestruale è il colore delle macchioline di sangue. Le perdite da annidamento dell’embrione nelle pareti interne dell’utero possono essere bianche con delle tracce rosse oppure di colore rosso vivo, rosso chiaro o rosa, mentre quelle precedenti all’arrivo del ciclo sono generalmente più scure e tendono al marrone.

Lo sapevi che:

Le perdite hanno un colore scuro perché quando una perdita ematica è scarsa, esce dall’utero in modo lento e l’emoglobina si ossida.

Chi soffre di bulimia in particolare, produce poco progesterone. Le abbuffate seguite dal vomito indotto infatti, portano a variazioni importanti nei livelli di glicemia. Ecco che l’insulina agisce negativamente sulle ovaie. Il progesterone si riduce in quantità e durata. L’endometrio si sfalda in modo irregolare e avviene lo spotting.

Quando invece la donna soffre di obesità, il tessuto adiposo secerne un estrogeno considerato cattivo, il quale porta l’endometrio a crescere troppo in altezza. Ecco che vi sono poi perdite irregolari.

Alcuni dottori sostengono che per prevenire lo spotting basta seguire uno stile di vita sano all’insegna della salute, come seguire diete equilibrate con il giusto apporto di tutti i valori funzionali per l’organismo. Evitare il consumo eccessivo di zuccheri, grassi, bevande alcoliche e fumo.

Dubbi e domande…

Carolina, 16 anni
Quanto dura lo spotting prima del ciclo? E’ preoccupante?…
Cecilia, 26 anni
Le perdite preciclo di quanto precedono l’arrivo delle mestruazioni?…§
Anonima, 18 anni
Dopo uno spotting ovulatorio si ha irregolarità nel ciclo? Ho un ritardo di quattro giorni…


Nel film Mother’s day un papà è alle prese con le perdite della figlia…

2020-07-14T09:30:19+02:00