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Studenti a Birkenau con sopravvissuti: testimoni futuri

Miur: ragazzi possono vedere con i propri occhi l'orrore

CRACOVIA – Con la visita al campo e’ entrato nel vivo il viaggio della Memoria organizzato dal Miur. Sotto una fitta nebbia e con una temperatura scesa a 10 gradi sotto lo zero, i circa 100 studenti delle scuole hanno affrontato il giorno piu’ lungo e piu’ impegnativo. Sia a livello fisico che emotivo. Attraverso i racconti dello storico della Shoah, Marcello Pezzetti, e di Andra Bucci – una delle sorelle sopravvissute ai campi, insieme a Tatiana – i ragazzi hanno toccato con mano l’orrore compiuto dal regime nazista.

Ascoltare i ricordi di chi quell’inferno lo ha vissuto in prima persona non e’ come leggerlo sui libri: “Ogni volta che torno qui- ha raccontato Andra Bucci all’agenzia Dire- la sensazione e’ sempre la stessa. Il senso di angoscia non si affievolira’ mai”. Tuttavia, “continuero’ a portare la mia testimonianza finche’ le forze me lo permetteranno. È importante che le nuove generazioni attraverso la conoscenza imparino il rispetto, la tolleranza e l’amore per il prossimo”.

Andra – che all’epoca della deportazione aveva appena 4 anni – ha ripercorso i terribili momenti dell’arrivo dentro al campo. Il vagone, l’assordante abbaiare dei cani delle SS, la selezione, la separazione dalla madre, l’odore nauseabondo durante tutto il viaggio durato per settimane. Una studentessa, ieri sera, dopo la proiezione del film di animazione ‘le stelle di Andra e Tati’ ha chiesto alla prima come avessero fatto a non impazzire. “Quando ti trovi in un contesto del genere- ha spiegato- sei troppo impegnato a sopravvivere per pensare a impazzire. Poi i bambini sono piu’ in grado di adattarsi alle situazioni, e noi siamo riuscite a trarre felicita’ anche dalle cose piu’ piccole”.

Andra e Tati sono le piu’ giovani italiane a essere sopravvissute ai campi: “Dopo questa esperienza- ha raccontato ancora Andra- abbiamo avuto una vita normale. Siamo state fortunate, eppure da tutto questo siamo marchiate”. Dentro e fuori. “Ci chiedono perche’ non ci siamo cancellate il tatuaggio: non possiamo farlo, fa parte di noi. Come un neo”.

Ad accompagnare i ragazzi, oltre ai rappresentanti del Csm, dell’Anm e dell’Ucei, anche il capo Gabinetto del Miur, Giuseppe Chine’: “Il Miur deve educare i ragazzi e far conoscere anche la storia tremenda del Novecento. È un viaggio di ricordo che permette agli studenti di condividere le testimonianze. Un conto e’ studiare a scuola- ha aggiunto- un’altra cosa e’ vedere con i propri occhi l’orrore e ascoltare i racconti dei sopravvissuti”.

2019-01-21T12:02:43+01:00