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Incendio dell’Apollo 1, 52 anni fa la prima tragedia spaziale americana

All’incendio dell’Apollo 1 seguirono negli anni il disastro del Challenger (28 gennaio 1986) e la tragedia del Columbia (1 febbraio 2003)

Doveva essere un test preliminare relativamente facile, ma si rivelò la prima tragedia spaziale americana. Il 27 gennaio 1967 gli astronauti Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee morirono in un incendio sviluppatosi nella capsula di pilotaggio dell’Apollo 1.

All’incendio dell’Apollo 1 seguirono negli anni il disastro del Challenger (28 gennaio 1986) e la tragedia del Columbia (1 febbraio 2003).

La NASA ogni anno, verso la fine di gennaio, ricorda gli uomini che hanno dato la vita per la causa delle esplorazioni spaziali con il Day of Remembrance.
Le celebrazioni nel 2019 saranno, tuttavia, rinviate a data da destinarsi a causa del blocco delle attività amministrative tuttora in corso negli USA.

INCENDIO DELL’APOLLO 1

Con l’incendio dell’Apollo 1 la NASA fece fronte alla sua prima tragedia legata ad una missione spaziale.
Gli astronauti Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee erano all’interno della capsula di pilotaggio nella stazione di Cape Canaveral, Florida, per un test del veicolo, prossimo ad un lancio per una missione orbitale.
La mattina della prova, l’equipaggio sentì un cattivo odore nella bocchetta dell’ossigeno e fu impiegata circa un’ora per riparare il guasto.
Poi andò giù il sistema di comunicazione e risuonarono le famose parole di Grissom: “Come faremo a raggiungere la Luna, se non possiamo parlare attraverso due o tre edifici?”

Nonostante i problemi di comunicazione, il test andò avanti.
Accadde tutto in un attimo.
Alle 18:31 si udì una parola spaventosa dal veicolo spaziale: “Fire” (Fuoco).

A causa della pressione in cabina di pilotaggio, gli astronauti non riuscirono ad aprire il portello. Senza via di scampo, morirono tra le fiamme.

2019-07-18T16:15:56+02:00