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Vittime di violenza: al Tribunale di Roma una stanza decorata dagli studenti del Talete

Un luogo protetto e a distanza dove le vittime potranno sentirsi al sicuro e testimoniare o presenziare non stando a stretto contatto con i loro 'carnefici'

14 Febbraio 2019

ROMA – Si chiama ‘Aurora’ la nuova sala d’attesa del Tribunale di Roma interamente dedicata alle vittime di violenze, soprattutto donne e minori. Un luogo protetto e a distanza, dove le vittime potranno sentirsi al sicuro e testimoniare o presenziare non stando a stretto contatto con i loro ‘carnefici’. La Sala Aurora è stata inaugurata oggi pomeriggio dal presidente del Tribunale di Roma, Francesco Monastero, alla presenza della presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, Alida Montaldi, del Prefetto di Roma, Paola Basilone, e del Garante per l’Infanzia del Lazio, Jacopo Marzetti.

Uno spazio comodo e colorato, pensato per le donne e i bambini, con divanetti, tavoli, e due schermi tv, arredato dai giovani studenti del liceo Talete e del San Francesco di Roma, durante il percorso di alternanza scuola-lavoro. “L’idea di creare la Sala Aurora è nata nell’ambito del tavolo interistituzionale a cui partecipano le varie forze di Polizia di Stato, i Carabinieri, la Prefettura, l’avvocatura e, naturalmente, tutte le varie associazioni antiviolenza- spiega alla Dire il presidente Monastero- Un laboratorio di idee in continua evoluzione, che serve proprio per confrontarsi su questo fenomeno particolarmente odioso e trovare insieme i meccanismi per risolverne le problematiche”.
 In prospettiva, si potrà poi rendere testimonianza direttamente dalla Sala “con un sistema di videoconferenza che la collegherà con tutte le aule del tribunale”. L’iniziativa, precisa Monastero, è “in linea con la direttiva Ue 29 del 2012” che “suggerisce agli Stati membri di trovare degli spazi protetti” per dare, soprattutto alle vittime più vulnerabili, “la possibilità di attendere il processo o di avere dei percorsi non condivisi con i teste e gli altri”. Un particolare grazie all’impegno dei giovani: “Gli studenti hanno anche sviluppato un percorso dedicato in attesa che vada a regime il sistema della videoconferenza per evitare contatti tra la Sala Aurora e l’aula del dibattimento”. Progetto promosso e realizzato grazie al preside del liceo ‘Talete’, Alberto Cataneo, e coordinato sul campo dalla professoressa Maria Gabriella Di Stefano e dalla giudice Marisa Mosetti.

Sala Aurora, l’impegno dei ragazzi del Talete

“Abbiamo scelto dei colori vivaci anche per dare un po’ di allegria ad un posto non proprio adatto a bambini e famiglie. Serviva qualcosa che li avvicinasse al loro mondo, che e’ ancora un mondo privo di dolore”. È Andrea, studente del liceo Talete di Roma a raccontare all’agenzia Dire com’ è nata l’idea di arredare e colorare la Sala Aurora. “Siamo partiti da un progetto di alternanza scuola-lavoro durante cui inizialmente abbiamo partecipato a diversi processi- spiega Irene- Non sapevamo di questo progetto, poi siamo stati informati perché abbiamo assistito a delle conferenze e abbiamo avuto la possibilita’ di
sensibilizzarci”. Proprio grazie a questa azione di sensibilizzazione “abbiamo imparato quanto è importante trovare uno spazio sicuro per rendere queste persone sicure, anche se si trovano in un momento difficile”. Una consapevolezza che si è trasformata in un impegno che va avanti nel tempo, con la realizzazione di altri disegni che via via saranno appesi alle pareti.

“Donne e bambini meritano uno spazio tutto loro perché sono vittime di abusi di violenze e hanno bisogno di un posto sicuro dove trovarsi senza dover entrare in contatto con le persone che hanno fatto loro del male- conclude Vincenzo- Secondo me questo spazio è stata una grande idea da parte del Tribunale, ma anche noi siamo stati bravi a organizzarla”.

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