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Al Marino-Guarano di Napoli le storie delle donne scienziate

NAPOLI – Tante ore di lezioni ad ascoltare le storie dimenticate delle scienziate che hanno fatto la storia nei loro ambiti scientifici. È l’iniziativa presentata nell’aula magna del Marino-Guarano di Melito, in provincia di Napoli, alla presenza di Gabriella Liberati, presidente del comitato unico di garanzia del Centro Nazionale Ricerche che ha curato il libro […]

NAPOLI – Tante ore di lezioni ad ascoltare le storie dimenticate delle scienziate che hanno fatto la storia nei loro ambiti scientifici. È l’iniziativa presentata nell’aula magna del Marino-Guarano di Melito, in provincia di Napoli, alla presenza di Gabriella Liberati, presidente del comitato unico di garanzia del Centro Nazionale Ricerche che ha curato il libro di Massimiliano Maja ‘L’opera delle scienziate dal secondo ‘800 agli anni ’40 del ‘900’. Il volume è stato presentato in occasione della giornata internazionale della donna, nell’ambito dell’iniziativa ‘Incontro con l’autore’.

Il libro racconta le storie delle scienziate che hanno vissuto nel capoluogo partenopeo. Sono tantissime infatti le donne di scienza che sono passate nella città campana in quel periodo, soprattutto alla stazione geologica ‘Anton Dhorn’. La vita di queste donne secondo l’autore e’ abbastanza sconosciuta ai più, anche nel panorama scientifico internazionale: “Lo scopo di questo libro è mettere in luce l’impegno pionieristico di queste donne che hanno molto spesso dovuto impegnarsi più di altri per vedersi riconoscere diritti e meriti”, ha detto Massimiliano Maja.

Non era semplice affermarsi data la propensione maschilista dell’ambiente che in verità ancora oggi crea problemi alle scienziate che devono lottare per vedersi riconoscere il proprio ruolo almeno alla pari con i colleghi maschi. “In passato anche solo completare gli studi o comunque accedere ai più alti gradi dell’istruzione era complicato- sottolinea il professor Maja- sia per ragioni economiche ma anche di tempo. Per essere bravi scienziati infatti bisogna viaggiare e le famiglie preferivano concentrare le risorse economiche sui figli maschi”.

Quello che il libro vuole sottolineare è il ruolo fondamentale di queste donne nella scienza, ruolo che molte volte viene dimenticato. Infatti le scienziate non sono quasi mai citate nei libri scolastici o nei convegni organizzati. I ragazzi della scuola invece hanno potuto conoscere, tra le altre, la vita di Niette Marie Stevens, scopritrice del cromosoma Y e di Ethel Browne Harvey che ha condotto importanti ricerche sul riccio di mare. 

2019-03-11T13:42:41+01:00