hamburger menu

VENEZIA 76. A Julie Andrews il Leone d’oro alla carriera

Dal 28 agosto al 7 settembre

ROMA – Fervono i preparativi per la 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 28 agosto al 7 settembre. In attesa di conoscerne i dettagli, la Biennale di Venezia ha conferito alla grande attrice inglese Julie Andrews il Leone d’oro alla carriera. La decisione è stata presa dal CdA della Biennale presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. L’attrice, nell’accettare la proposta, ha affermato:

Sono molto onorata di essere stata scelta per il Leone d’oro alla carriera. La Mostra del Cinema di Venezia è da lungo tempo considerata uno dei più stimati festival internazionali. Ringrazio La Biennale per questo riconoscimento del mio lavoro, e sono impaziente di arrivare in quella meravigliosa città a settembre per un’occasione così speciale“.

A proposito del riconoscimento, è intervenuto anche Barbera, che ha dichiarato:

Affermatasi sin da giovanissima sulle scene del music hall londinese e, in seguito, a Broadway grazie alle sue doti canore e interpretative fuori del comune, Julie Andrews deve allo straordinario successo del suo primo film hollywoodiano, Mary Poppins, il conferimento dello statuto di star di prima grandezza, immediatamente bissato da un altro memorabile film, Tutti insieme appassionatamente, per lungo tempo ai primi posti dei film più visti della storia del cinema. I due ruoli– continua Barbera- la proiettano nell’empireo delle dive internazionali, facendone il personaggio iconico adorato da intere generazioni di spettatori, senza tuttavia esaurire l’ampiezza e la portata della sua carriera artistica. Al di là del fatto che sia possibile una diversa lettura dell’immagine generata dai suoi due film più famosi – sottolineando la valenza trasgressiva dei personaggi della governante piuttosto che il loro apparente conservatorismo – va ricordato come la stessa Andrews abbia significativamente contribuito ad evitare il rischio di rimanere imprigionata nel ruolo di icona del cinema famigliare, scegliendo di cimentarsi in ruoli di volta in volta drammatici, apertamente provocatori o intrisi di graffiante ironia“.

E conclude:

E’ il caso, per esempio, di Tempo di guerra, tempo d’amore, di Arthur Hiller, e dei numerosi film diretti dal marito Blake Edwards, con il quale diede vita a un sodalizio artistico tra i più profondi e duraturi, che ricordiamo come uno stupendo esempio di fedeltà umana e professionale a un affascinate progetto estetico capace di prevalere sull’esito commerciale dei singoli film. Il Leone d’oro è il riconoscimento doveroso di una carriera straordinaria che ha saputo ammirevolmente conciliare il successo popolare e le ambizioni artistiche senza mai scendere a facili compromessi“.

2019-03-08T15:19:30+01:00